L’articolo sopra riportato riguarda un’intervista rilasciata da Félix Tshisekedi, presidente della Repubblica Democratica del Congo (RDC), sui rischi di un conflitto armato con il Ruanda. Durante questa intervista, il presidente congolese ha espresso la sua preoccupazione per la presenza di soldati ruandesi sul territorio congolese, stimandone il numero a diverse migliaia.
Tshisekedi ha parlato anche della necessità di un intervento della comunità internazionale, sotto forma di sanzioni contro il Ruanda, per risolvere il conflitto. In assenza di misure concrete, ha avvertito che la RDC si riserva il diritto di tutelarsi.
In questa intervista, il presidente Tshisekedi ha affermato che dietro l’M23 c’è l’esercito ruandese, definendo questo gruppo ribelle un “guscio vuoto”. Ha menzionato anche l’arrivo di droni d’attacco nella RDC per rafforzare la sicurezza nella regione del Nord Kivu.
Il presidente congolese ha sottolineato di agire nell’interesse del suo Paese e del suo popolo, respingendo ogni accusa di politicizzazione della situazione. Ha anche riconosciuto le difficoltà legate all’organizzazione delle elezioni nelle aree occupate dall’M23, ma ha affermato che ciò non dovrebbe scoraggiare gli sforzi per riportare le persone alle loro case.
In conclusione, questa intervista con Félix Tshisekedi evidenzia le persistenti tensioni tra la RDC e il Ruanda, con il rischio di un imminente conflitto armato. Il presidente congolese invoca l’intervento internazionale e si mostra determinato a difendere gli interessi del suo Paese e del suo popolo, anche durante il processo elettorale. La situazione resta preoccupante, ma verranno adottate misure per garantire la sicurezza delle popolazioni colpite dal conflitto.