Il Sudafrica brilla ancora una volta nel mondo della danza ospitando la 2a edizione di un festival di danza inclusivo. Tenutosi al Sibikwa Arts Center di Benoni, nella periferia orientale di Johannesburg, l’evento presenta compagnie professionali composte da ballerini normodotati e disabili, provenienti dal Sud Africa, dal Kenya, dal Madagascar e dall’Europa.
Il festival offre una piattaforma unica per lo scambio di esperienze e tecniche tra queste diverse compagnie. Permette inoltre di presentare al pubblico creazioni artistiche che dimostrano che la danza può essere celebrata da tutti i corpi, senza distinzioni. Una diversità che dà energia alla scena della danza africana e internazionale.
Tra gli artisti presenti troviamo Tebogo Lelaletse, giovane sudafricano disabile che sfida le leggi della gravità con agilità e ritmo. Da cinque anni eccelle in quest’arte che gli dona un’energia indescrivibile. Sul palco si dona completamente, senza pensare, lasciando che le sue emozioni si esprimano attraverso la danza. Ci ricorda che la danza non ha confini e può essere adattata a tutti, indipendentemente dalle limitazioni fisiche.
Un altro ballerino degno di nota è Andile Vellem, sordo fin dall’infanzia. Nonostante questo handicap è riuscito a sviluppare coreografie basate sul linguaggio dei segni. Questa fusione tra danza e linguaggio dei segni crea una nuova dimensione artistica che trascende i limiti uditivi. Con lui la danza diventa accessibile alle persone sorde e i movimenti prendono vita attraverso i segni.
Anche la compagnia malgascia Lovatiana ha dato il suo contributo adattando l’alfabeto Braille nelle sue coreografie. Spingendo i confini della percezione visiva, i ballerini ciechi dimostrano che la danza contemporanea si nutre di sensazioni interiori. La loro presenza sul palco richiede un’attenta preparazione e una maggiore attenzione ai movimenti e all’ambiente. Ma ciò non impedisce in alcun modo l’espressione delle emozioni e la comunicazione con il pubblico.
Questo festival di danza inclusivo ha portato una nuova dimensione alle creazioni dei coreografi. Gli scambi tra artisti normodotati e disabili hanno alimentato l’ispirazione e portato a nuove proposte artistiche. I ballerini ciechi hanno in particolare aperto nuove prospettive in termini di esecuzione del movimento e forma artistica. Questa diversità all’interno della danza offre opportunità affascinanti e porta l’arte della danza verso nuovi orizzonti.
Il Sudafrica continua quindi a brillare nel mondo della danza, dimostrando che la danza inclusiva è fonte di infinita creatività e ispirazione. Questo festival sottolinea l’importanza dell’espressione artistica per tutti gli individui, indipendentemente dalle loro capacità o differenze. La danza diventa così un linguaggio universale che trascende le barriere fisiche e permette a tutti di esprimersi con passione ed emozione.