Ultimi passi per il risarcimento delle vittime delle attività militari illecite dell’esercito ugandese tra il 1998 e il 2003 nelle province di Tshopo, Ituri, Haut-Uélé e Bas-Uélé, nel nord-est della RDC. La condanna è stata emessa contro l’Uganda nel febbraio 2022 dalla Corte internazionale di giustizia (ICJ) dopo anni di procedimenti. Il governo ha installato dei facilitatori dell’istituzione pubblica responsabili dell’identificazione e del pagamento dei risarcimenti.
Il processo di risarcimento delle vittime delle attività militari illecite dell’esercito ugandese nella RDC tra il 1998 e il 2003 sta entrando nella fase finale. L’ICJ ha condannato l’Uganda nel febbraio 2022 e gli ha ordinato di pagare 325 milioni di dollari alla RDC, divisi in cinque tranche. Finora sono state raccolte solo le prime due tranche, ovvero 130 milioni di dollari. Frivao, il Fondo speciale per la distribuzione e il risarcimento alle vittime delle attività illecite dell’Uganda nella RDC e ai loro beneficiari, è responsabile della gestione e della distribuzione di questo risarcimento.
Secondo mons. François Mwarabu, sacerdote cattolico e coordinatore nazionale di Frivao, i fondi saranno così distribuiti: il 69% sarà destinato al risarcimento delle vittime individuali e collettive, il 12% sarà destinato alla riparazione delle proprietà delle vittime e il 18% La percentuale sarà destinata ai danni causati alle risorse naturali del paese. Il governo congolese ha già utilizzato 9 milioni di dollari di questi fondi per ripristinare l’elettricità nelle città di Kisangani e Buta.
Tuttavia, il compito più difficile per i funzionari di Frivao è identificare le vere vittime, a più di 20 anni dai crimini. Dovranno fare riferimento a documenti dell’epoca, come gli archivi della MONUC (Missione delle Nazioni Unite nella Repubblica Democratica del Congo), del CICR (Comitato internazionale della Croce Rossa), delle organizzazioni di difesa dei diritti umani e della società civile. Tali documenti devono essere confrontati con le nuove informazioni disponibili al fine di garantirne la veridicità.
Per garantire che i fondi vengano utilizzati adeguatamente, l’ICJ ha nominato tre esperti delle Nazioni Unite come revisori dei conti. Il loro ruolo sarà quello di verificare l’effettiva destinazione dei fondi e garantire che i risarcimenti arrivino alle vere vittime.
Questo processo di risarcimento segna un passo importante nel riconoscimento delle sofferenze subite dalle vittime delle attività militari illecite dell’esercito ugandese nella RDC. Fornirà loro una riparazione finanziaria e simbolica e contribuirà a promuovere la riconciliazione e la giustizia nella regione.
In conclusione, nonostante le sfide legate all’identificazione delle vittime e alla gestione dei fondi, il processo di risarcimento delle vittime delle attività militari illecite dell’esercito ugandese nella RDC sta procedendo.. L’ICJ ha svolto un ruolo fondamentale nel condannare l’Uganda e ordinare il pagamento del risarcimento. Ora resta da garantire che i fondi raggiungano le vere vittime e garantire un utilizzo trasparente ed efficiente di questi risarcimenti. Questo processo rappresenta un significativo passo avanti verso la giustizia e la riparazione per le vittime di questi crimini atroci.