La situazione di tensione a Kindu: violenza politica nella RDC
Questo martedì 28 novembre la tensione è palpabile a Kindu, capoluogo della provincia di Maniema, nella Repubblica Democratica del Congo. Il candidato alla presidenza Moïse Katumbi intende tenere lì il suo incontro elettorale, ma il suo corteo è stato attaccato da individui non identificati. Di fronte ai giovani associati all’UDPS che lanciavano proiettili contro il corteo, la polizia nazionale congolese è stata costretta a usare armi da fuoco per disperdere la folla.
Gli incidenti si verificano poche ore dopo che il candidato Matata Ponyo, che si era ritirato a favore di Moïse Katumbi, ha denunciato la distruzione del luogo che portava il suo nome e dove il suo alleato avrebbe dovuto rivolgersi alla popolazione di Kindu. Deplora inoltre le molestie a cui è sottoposta Katumbi da parte delle autorità provinciali.
I sostenitori di Katumbi sospettano che il governatore ad interim Afani Idrissa, membro dell’UDPS, abbia inviato la polizia per ostacolare la loro campagna elettorale. Sono state segnalate anche perdite di vite umane, ma al momento non è stato comunicato alcun bilancio ufficiale.
Questi eventi illustrano la violenza politica che regna nella Repubblica Democratica del Congo, dove le tensioni tra i diversi schieramenti politici sono frequenti e talvolta tragiche. L’incidente di Kindu solleva seri interrogativi sulla libertà di espressione e sul rispetto dei diritti politici nel Paese.
È essenziale che le autorità congolesi adottino misure per garantire la sicurezza e la protezione dei candidati e dei loro gruppi elettorali, al fine di evitare qualsiasi escalation di violenza e garantire elezioni libere ed eque. La democrazia e la pace dipendono da questo.