La crisi climatica continua a seminare il caos in tutto il mondo, con eventi meteorologici estremi che diventano sempre più frequenti e devastanti. Quest’anno nessun paese è stato risparmiato, con devastanti incendi in Canada, temperature record nel sud-ovest degli Stati Uniti, devastanti inondazioni in Libia e sconcertanti ondate di caldo in tutto il mondo.
Sfortunatamente, nonostante la realtà tangibile della crisi climatica, quest’anno gli esperti vedono un preoccupante calo delle azioni a favore del clima. Le politiche ambientali furono indebolite, furono approvati nuovi progetti nel settore del petrolio e del gas e il carbone vide una sorta di rinascita.
Rapporti recenti hanno dimostrato che i paesi sono lontani dal raggiungere i loro obiettivi di limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi Celsius rispetto ai livelli preindustriali. Invece, secondo il Programma ambientale delle Nazioni Unite, il mondo si sta dirigendo verso un riscaldamento fino a 2,9 gradi. E questo, anche se le attuali politiche climatiche vengono rispettate.
Mentre i paesi si riuniscono a Dubai per il vertice sul clima COP28 delle Nazioni Unite, le aspettative sono alte, ma il livello di impegno dei paesi è significativamente inferiore. Stanno regredendo ai loro impegni climatici invece di andare avanti.
Un esempio lampante di questo declino è l’approvazione di grandi progetti di petrolio e gas. Nonostante gli avvertimenti dell’IEA (International Energy Agency) due anni fa secondo cui non dovevano più esserci investimenti in nuovi progetti di combustibili fossili per raggiungere gli obiettivi climatici internazionali, l’amministrazione Biden ha approvato il massiccio e controverso progetto di trivellazione petrolifera “Willow” in Alaska. Una decisione che va chiaramente contro gli obiettivi climatici nazionali degli Stati Uniti.
Dall’altra parte dell’Atlantico, a luglio il Regno Unito ha annunciato piani per espandere l’industria del petrolio e del gas nel Mare del Nord. Il governo ha promesso di concedere centinaia di nuove licenze di trivellazione, con grande sgomento dei sostenitori del clima che lo vedono come un duro colpo agli impegni climatici del paese.
E questi sono solo due esempi della continua espansione dei combustibili fossili da parte dei paesi ricchi. Se questa espansione continua, porterà a conseguenze catastrofiche per il clima e ad un futuro invivibile.
Oltre all’espansione dei combustibili fossili, le stesse politiche climatiche sono state indebolite. In Europa, ad esempio, la scorsa primavera è scoppiata una battaglia inaspettata sul divieto di vendita di auto nuove alimentate a gas e diesel. Anche se la legislazione sembrava certa, la Germania ha introdotto all’ultimo momento una scappatoia che consente la vendita di auto a combustione interna alimentate con carburanti sintetici oltre la scadenza del 2035. Una decisione che invia un preoccupante segnale di regressione nelle politiche climatiche.
In molti paesi europei c’è anche resistenza ai piani verdi. Il tentativo tedesco di promulgare una legge per sostituire i sistemi di riscaldamento alimentati a combustibili fossili con sistemi più efficienti alimentati da energie rinnovabili è stato indebolito a seguito di una diffusa opposizione.
Nel Regno Unito, il primo ministro Rishi Sunak ha annunciato a settembre un indebolimento degli impegni climatici del governo, cosa che è stata criticata dall’organismo consultivo indipendente sul clima che ha affermato che avrebbe reso più difficile il raggiungimento degli obiettivi futuri.
Anche se molti paesi si impegnano a raggiungere la neutralità carbonica entro il 2050, è essenziale che questi impegni siano seguiti da azioni concrete. Purtroppo assistiamo a sempre più ostacoli nell’attuazione di questi impegni, il che è molto preoccupante per l’emergenza climatica.
È urgente che i paesi di tutto il mondo si rendano conto veramente dell’urgenza della crisi climatica e agiscano di conseguenza. È tempo di porre fine all’espansione dei combustibili fossili, rafforzare le politiche climatiche e intraprendere azioni coraggiose per combattere il riscaldamento globale. Il tempo stringe e ogni anno di ritardo ha conseguenze disastrose per il nostro pianeta e per le generazioni future.