“Protesta elettorale nella RDC: l’opposizione rifiuta la via legale e chiede la mobilitazione delle strade”

I prossimi giorni e settimane nella Repubblica Democratica del Congo si preannunciano frenetici dopo l’organizzazione del quarto ciclo elettorale. Il partito politico Ensemble pour la République, guidato dall’ex governatore del Katanga, Moïse Katumbi, ha dichiarato che non intende ricorrere alla via legale ricorrendo alla Corte costituzionale per contestare i risultati delle elezioni presidenziali che saranno annunciate prossimamente la Commissione Elettorale Nazionale Indipendente (CENI).

Secondo Olivier Kamitatu, portavoce di Moïse Katumbi, la Corte Costituzionale sanzionerà soltanto la frode elettorale preparata dalla squadra di Denis Kadima, che accusa di essere vicino al regime di Tshisekedi. Egli sostiene che tutte le organizzazioni responsabili del processo elettorale sono composte da membri appartenenti alla tribù di Félix Tshisekedi, creando così una struttura ufficiale di frode elettorale.

Per Kamitatu, la Corte Costituzionale è l’ultimo anello dell’asse del male, avendo pianificato e organizzato il caos elettorale che non potrà mai essere annullato da questa istituzione. Di conseguenza, il partito politico di Moïse Katumbi ha scelto di scendere in piazza per difendere la presunta vittoria del suo leader. I suoi alleati denunciano brogli elettorali a favore del presidente uscente, Félix Tshisekedi, e hanno promesso di attivare l’articolo 64 della Costituzione della Repubblica Democratica del Congo, che prevede il dovere di sconfiggere ogni individuo o gruppo di individui che prenda il potere con la forza o con la forza violazione della Costituzione.

In quest’ottica, Christian Mwando, alto rappresentante di Moïse Katumbi nella regione del Grande Katanga, ha invitato tutti i “Katangai” a sollevarsi e rivendicare la presunta vittoria dell’ex governatore del Katanga alle elezioni presidenziali del dicembre 2023.

Queste dichiarazioni e mobilitazioni avvengono in concomitanza con la pubblicazione da parte della CENI dei risultati parziali delle elezioni presidenziali, che pongono Félix Tshisekedi in testa alla lista con un notevole vantaggio.

È quindi chiaro che la disputa elettorale nella RDC rischia di intensificare le tensioni nel paese e di generare disordini politici. L’esito di questa situazione rimane incerto e dovremo rimanere attenti ai futuri sviluppi politici.

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