Irregolarità durante le elezioni legislative a Buta: imbrogli e tribalismo in evidenza
Secondo il candidato a deputato nazionale Georges Erick Makangu, le elezioni legislative che si sono svolte nella città e nel territorio di Buta, nella provincia di Bas-Uele, sono state segnate da numerosi casi di irregolarità. In una lettera indirizzata alla Commissione Elettorale Nazionale Indipendente (CENI), denuncia in particolare gli imbrogli palesi, la presenza di un candidato della polizia e il riempimento delle urne orchestrato da alcuni membri della piattaforma politica Unione Sacra della Nazione.
Secondo il candidato Makangu, i seggi elettorali hanno chiuso i consueti orari ma hanno riaperto clandestinamente poche ore dopo, barricati dalle forze di sicurezza. Sostiene che i testimoni sono stati scacciati e che il tradimento è avvenuto davanti agli occhi di tutti. Questa situazione è inaccettabile perché mina la credibilità del processo elettorale e rischia di generare tensioni nella regione.
Inoltre, il candidato rivela che un agente di polizia si candida alle elezioni legislative a Buta, in violazione della legge elettorale. La ciliegina sulla torta è stata che suo fratello biologico era coordinatore e supervisore di diversi centri elettorali, creando un chiaro conflitto di interessi. Questi fatti dimostrano la volontà di favorire alcuni candidati a scapito della trasparenza e dell’equità. Georges Erick Makangu sottolinea che l’Unione Sacra della Nazione, di cui è membro, non può accettare di essere associata a tali pratiche.
Di fronte a questa situazione, il candidato invita la CENI ad intervenire in modo equo e neutrale per mantenere un clima di pace nella provincia. Chiede che vengano resi pubblici i risultati reali, cancellando i casi accertati di imbroglio. Insiste sulla necessità di invalidare le candidature delle persone coinvolte in queste irregolarità per garantire la vittoria del popolo.
Queste accuse di irregolarità sono confermate anche dal presidente dell’ordine degli avvocati, Patrick Akatio Lepo, dell’ordine degli avvocati di Buta, che menziona addirittura casi di omicidio e insicurezza durante le elezioni legislative. Questi eventi purtroppo dimostrano una situazione preoccupante in cui l’integrità del processo democratico è messa in discussione.
Spetta ora alla CENI adottare le misure necessarie per far luce su questi incidenti, punire i responsabili e ripristinare la fiducia dei cittadini nel sistema elettorale. Le elezioni sono un pilastro essenziale della democrazia ed è fondamentale garantire che si svolgano nel rispetto dei principi democratici e delle norme di trasparenza. I cittadini hanno il diritto di scegliere i propri rappresentanti in modo libero ed equo, evitando qualsiasi manipolazione o imbroglio.