“Elezioni presidenziali nella RDC: nuove rivelazioni su piani discutibili e accuse di furto di materiali sensibili mettono in discussione l’integrità del processo elettorale”

I controversi risultati delle elezioni presidenziali nella Repubblica Democratica del Congo continuano a suscitare dibattiti e sviluppi interessanti. Mentre il candidato Martin Fayulu e il suo team continuano a contestare i risultati che annunciano la vittoria di Félix Tshisekedi, emergono nuove rivelazioni che mettono in discussione l’integrità del processo elettorale.

Il responsabile della campagna di Martin Fayulu, Devos Kitoko, ha affermato che la Commissione elettorale nazionale indipendente (CENI) avrebbe sviluppato una strategia che avrebbe favorito la sconfitta del suo candidato. Secondo lui, la CENI ha rifiutato di rilasciare i registri elettorali di tutte le cariche, cosa che avrebbe ostacolato la trasparenza del processo elettorale.

Kitoko ha sottolineato l’ironia del fatto che si tratta delle stesse persone che hanno impedito ai testimoni e agli osservatori di accedere ai registri delle votazioni e che ora li invitano a rivolgersi alla Corte Costituzionale per contestare i risultati. Ha anche rivelato che molti testimoni e osservatori della piattaforma Lamuka/Fayulu sono stati cacciati dai seggi elettorali, il che ha seriamente compromesso la credibilità del processo elettorale.

Ma le accuse non si fermano qui. Devos Kitoko ha anche affermato che gli attori della Sacred Union hanno tenuto illegalmente 13.000 macchine per il voto e schede elettorali nelle loro case il giorno delle elezioni. Ha criticato il fatto che la CENI non ha mai denunciato il furto di questi materiali sensibili né ha sporto denuncia per tale furto.

Queste rivelazioni hanno esacerbato le tensioni politiche nella RDC e hanno portato il partito di Fayulu a chiedere il rifiuto dei risultati provvisori. Due petizioni che contestano i risultati sono state presentate alla Corte Costituzionale da Théodore Ngoy e David Eche Mpala.

Questa situazione solleva serie preoccupazioni circa la trasparenza e l’integrità del processo elettorale nella RDC. È essenziale che tutte le accuse di frode e irregolarità siano oggetto di indagini approfondite e imparziali.

In conclusione, la disputa sui risultati delle elezioni presidenziali nella RDC continua ad intensificarsi. Le rivelazioni sulla strategia della CENI e le accuse di furto di materiale sensibile mettono in dubbio l’integrità del processo elettorale. È fondamentale che queste accuse siano pienamente indagate per ripristinare la fiducia nel sistema elettorale della RDC.

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