Il cappio si sta stringendo intorno agli 82 candidati legislativi della Repubblica Democratica del Congo (RDC), i cui voti sono stati annullati dalla Commissione Elettorale Nazionale Indipendente (CENI) per varie frodi, che vanno dalla corruzione alla violenza, inclusa la detenzione delle macchine per il voto. La giustizia ora prende in mano la situazione e ai candidati è vietato lasciare il territorio, per ordine del procuratore generale presso la corte di cassazione.
Questa decisione è stata trasmessa dalla direzione generale della migrazione che ha dato istruzioni alle sue sedi sparse sul territorio per impedire la partenza degli 82 candidati interessati. Il telegramma emesso dall’ufficio immigrazione specifica chiaramente che se questi candidati vengono scoperti alla frontiera, devono essere arrestati e che la gerarchia deve essere informata affinché adotti le misure appropriate.
Tra questi 82 candidati figurano figure influenti, tra cui tre ministri in carica, quattro governatori provinciali, professori universitari, funzionari pubblici nonché deputati e senatori della legislatura uscente. Il governatore di Kinshasa, Gentiny Ngobila, che è in cima alla lista, ha visto revocare la sua immunità dall’ufficio dell’Assemblea provinciale di Kinshasa su richiesta del procuratore generale.
Il Procuratore Generale ha inoltre deferito i casi di tre membri del governo e parlamentari alle Assemblee di altre tre province, nonché al Primo Ministro, all’Assemblea Nazionale e al Senato. Ha inoltre chiesto alla Commissione elettorale di ottenere tutte le prove necessarie per poter incriminare gli 82 candidati interessati.
La maggioranza di questi candidati denuncia una caccia all’uomo e considera questa decisione come un regolamento di conti all’interno della coalizione di governo. Alcuni di loro hanno già presentato ricorso al Consiglio di Stato per tentare di ribaltare la decisione della CENI.
Questa vicenda evidenzia ancora una volta i problemi ricorrenti di frode e corruzione legati alle elezioni nella RDC. In un Paese in cui la stabilità politica è essenziale per garantire lo sviluppo e il benessere della popolazione, tali pratiche mettono in pericolo il processo democratico e la fiducia dei cittadini nei loro leader.
È quindi fondamentale che la giustizia faccia luce su questi casi e che i responsabili siano ritenuti responsabili delle loro azioni. Solo una vera trasparenza elettorale può consentire alla RDC di avanzare sulla strada verso una governance democratica e un futuro migliore per tutti i suoi cittadini.
FONTI:
– “Elezioni: i deputati annullano l’immunità di Gentiny Ngobila”, Radio Okapi, 9 gennaio 2023.
– “RDC: prevenzione dei viaggi per i candidati che hanno commesso frodi elettorali”, Actualités RDC, 11 gennaio 2023.
– “RDC: 82 candidati perseguiti”, La Libre Afrique, 10 gennaio 2023.