Le elezioni nazionali del 2024: un test per la democrazia globale
Il 2024 si preannuncia un anno impegnativo per le elezioni nazionali, con più di 50 paesi che ospiteranno elezioni presidenziali e legislative. Tuttavia, questa ondata di elezioni non arriva senza la sua parte di sfide per la democrazia globale. In effetti, molti paesi si trovano ad affrontare restrizioni sui candidati dell’opposizione, un crescente disinteresse degli elettori e la costante minaccia di manipolazione e disinformazione.
Paesi come Russia, Taiwan, Regno Unito, India, El Salvador e Sud Africa svolgeranno quindi un ruolo cruciale nei diritti umani, nelle economie, nelle relazioni internazionali e nelle prospettive di pace in un mondo instabile.
Una delle elezioni più attese è senza dubbio la possibile ripresa del duello tra il presidente Joe Biden e il suo predecessore Donald Trump. Una vittoria di Trump avrebbe conseguenze globali di vasta portata. Prima di allora, però, si svolgeranno altre elezioni che permetteranno di valutare il “malcontento, l’impazienza e la preoccupazione” degli elettori di tutto il mondo, come sottolinea Bronwen Maddox, direttore del think tank Chatham House.
Voti con implicazioni globali
Particolarmente cruciali sono le elezioni presidenziali e legislative a Taiwan, che si svolgeranno sabato 22 gennaio. Il Paese deve far fronte a forti pressioni da parte della Cina, che considera l’isola autonoma come suo territorio e minaccia di annetterla con la forza. I candidati presidenziali sono quindi sotto pressione affinché mantengano relazioni pacifiche con la Cina. Anche le questioni interne, come gli alloggi e l’assistenza sanitaria, giocheranno un ruolo chiave nell’esito delle elezioni.
Anche il primo ministro del Bangladesh Sheikh Hasina ha ottenuto la quarta vittoria consecutiva in un’elezione boicottata dall’opposizione e segnata dalla violenza. Questa situazione rischia di portare all’instabilità politica del Paese.
In India, il Paese più popoloso del mondo, le elezioni generali sono previste per la metà del 2024 e potrebbero conferire al Primo Ministro Narendra Modi un terzo mandato consecutivo. Mentre Modi è sostenuto da alcuni per la sua lotta contro la corruzione e il suo desiderio di posizionare l’India come una potenza globale emergente, altri criticano gli attacchi alla libertà di stampa e alla libertà di espressione, nonché gli attacchi dei nazionalisti indù contro le minoranze religiose.
Anche il presidente di El Salvador Nayib Bukele cercherà di consolidare il suo potere alle elezioni, dopo aver goduto di un massiccio sostegno grazie alla sua lotta contro le bande violente di strada.
Elezioni storiche e questioni simili
Il Messico potrebbe eleggere il suo primo presidente nel giugno 2024, con i principali candidati Claudia Sheinbaum, ex sindaco di Città del Messico, e Xóchitl Gálvez, ex senatore dell’opposizione. Il Paese deve far fronte alla violenza legata al narcotraffico e al ruolo sempre più influente dell’esercito.
In Indonesia, la più grande democrazia del sud-est asiatico, gli elettori sceglieranno il nuovo presidente il 14 febbraio. I sondaggi indicano una corsa serrata tra il ministro della Difesa Prabowo Subianto, un nazionalista di destra, e l’ex governatore di Giava Centrale Ganjar Pranowo, il candidato del partito al governo. Qualunque sia l’esito, la corruzione rimarrà un grave problema nella politica indonesiana.
L’8 febbraio il Pakistan terrà anche le elezioni parlamentari, alle quali parteciperanno politici affermati sotto sorveglianza militare. Le rivalità tra l’ex primo ministro Imran Khan e Nawaz Sharif, leader della Lega musulmana pakistana, rischiano di creare tensioni.
In conclusione, l’anno 2024 sarà cruciale per la democrazia globale, con le elezioni nazionali che giocheranno un ruolo decisivo in molti paesi. È essenziale che queste elezioni si svolgano in modo libero ed equo, al fine di garantire i diritti umani, la stabilità economica e le relazioni internazionali.