Una notizia recente è stata segnata dall’arresto di Stephen Tarus, ex viceministro della sicurezza interna in Kenya, da parte delle autorità ugandesi. È accusato di aver contrabbandato oro in Uganda utilizzando documenti falsi.
Stephen Tarus, arrestato la settimana scorsa, mercoledì scorso è stato portato davanti a un tribunale anticorruzione ugandese per affrontare l’accusa di falsificazione di documenti di esportazione. Secondo l’Uganda Revenue Authority (URA), l’uso di documenti commerciali fraudolenti ha comportato notevoli perdite finanziarie per il governo ugandese.
Le accuse contro Stephen Tarus riguardano specificamente la contraffazione di documenti di esportazione relativi a 13 chilogrammi di oro del valore di 30.000 dollari. L’URA sospetta che quest’oro fosse destinato a Dubai come parte di una rete di contrabbando.
In attesa dei risultati delle indagini su questo caso, Stephen Tarus è stato detenuto nella prigione di Luzira fino al 18 gennaio. Finora non ha rilasciato alcuna dichiarazione in merito a queste accuse.
All’età di 57 anni, Stephen Tarus ha precedentemente servito come viceministro sotto la presidenza del defunto Mwai Kibaki. È stato anche Alto Commissario del Kenya in Australia dal 2009 al 2012 e ha prestato servizio in Parlamento tra il 2003 e il 2007.
Questo caso ha attirato l’attenzione a causa del profilo politico di Stephen Tarus e della gravità delle accuse contro di lui in relazione a questa presunta operazione di contrabbando di oro.
Le autorità ugandesi continuano così a lottare contro le frodi e il contrabbando di risorse naturali, in particolare di oro, che rappresenta un’importante fonte di reddito per il Paese. Questo arresto evidenzia la necessità di rafforzare la cooperazione tra i paesi della regione per combattere queste attività illegali.