“Fine della missione ONU nella RDC: quale futuro per la stabilità e la pace nella regione?”

L’ONU concluderà la sua missione di mantenimento della pace nella Repubblica Democratica del Congo entro la fine del 2024, secondo l’annuncio fatto dalla missione stessa. Questa missione, conosciuta come MONUSCO, è stata presente nella RDC per più di due decenni per aiutare a combattere i ribelli, ma il governo congolese ne ha chiesto la partenza.

Il ritiro delle forze di 15.000 persone avverrà in tre fasi, a partire dalla provincia del Sud Kivu, dove almeno 2.000 membri del personale di sicurezza lasceranno entro la fine di aprile. Successivamente partiranno anche le forze presenti nelle province del Nord Kivu e dell’Ituri.

Anche se la partenza della MONUSCO segna la fine di 25 anni di presenza delle Nazioni Unite nella RDC, ciò non significa la fine delle Nazioni Unite nel paese, ha affermato Bintou Keita, capo della missione. Sono state stabilite le modalità per un graduale trasferimento delle responsabilità dalla MONUSCO al governo congolese.

Dal suo arrivo nel 2010, la missione delle Nazioni Unite ha il compito di proteggere i civili e gli operatori umanitari, oltre a sostenere il governo congolese nei suoi sforzi di stabilizzazione e costruzione della pace. Tuttavia, molti congolesi affermano di essere frustrati dalla mancanza di protezione contro gli attacchi dei ribelli, che ha portato a violente proteste contro la missione delle Nazioni Unite.

La regione orientale della RDC continua a soffrire per la presenza di oltre 120 gruppi armati che cercano di appropriarsi delle risorse della regione, in particolare dell’oro, e tentano di proteggere le proprie comunità. Questi gruppi sono talvolta sostenuti silenziosamente dai vicini della RDC. Le violenze hanno causato numerosi massacri e quasi 7 milioni di persone sono state sfollate.

Il governo congolese, appena rieletto in elezioni contestate, ha chiesto la partenza della missione delle Nazioni Unite, affermando che la collaborazione in materia di sicurezza ha raggiunto i suoi limiti in un contesto di guerra permanente senza il ripristino della pace tanto attesa RDC orientale. Il governo ha anche chiesto a una forza regionale dell’Africa orientale, schierata lo scorso anno per porre fine ai combattimenti, di lasciare il Paese per ragioni simili.

La partenza della MONUSCO segna la fine di un’era per la RDC, ma solleva anche preoccupazioni sul futuro della stabilità e della sicurezza nella regione. È essenziale che il governo congolese adotti misure per garantire la sicurezza della sua popolazione e metta in atto meccanismi di costruzione della pace per prevenire un’ulteriore escalation di violenza.

Inoltre, la comunità internazionale deve continuare a sostenere la RDC nei suoi sforzi per ripristinare la pace e la stabilità nella parte orientale del paese. Ciò comporta il rafforzamento delle capacità dell’esercito congolese e il sostegno alle iniziative di sviluppo per ridurre le cause profonde del conflitto e consentire la ricostruzione delle comunità..

Il prossimo decennio sarà cruciale per la RDC. È tempo che il Paese volti la pagina della violenza e guardi verso un futuro di pace, prosperità e sviluppo sostenibile.

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