2024-01-21
La Commissione elettorale nazionale indipendente (CENI) risponde alle accuse del clero cattolico congolese sullo svolgimento delle elezioni generali di dicembre. In un comunicato il clero ha messo in dubbio l’integrità della CENI e ha accusato l’organizzazione di pianificare una frode elettorale. La CENI ha pubblicato una risposta dettagliata in 20 punti per confutare queste accuse e difendere il proprio ruolo nell’organizzazione delle elezioni.
La portavoce della CENI, Patricia Nseya, ha criticato l’analisi superficiale del clero, affermando che non riesce ad affrontare i problemi reali e le loro cause. Sottolinea che la frode e la corruzione sono atti deliberati, etici e morali, e che la CENI è stata vittima di alcuni attori della società congolese.
La CENI afferma di aver condotto indagini e adottato sanzioni esemplari contro i trasgressori elettorali, dimostrando così la sua volontà di lottare contro le frodi. Si rallegra anche del fatto che il clero non metta in discussione i risultati provvisori annunciati dalla CENI durante le elezioni presidenziali.
Viene inoltre affrontata la questione della proroga del termine costituzionale per l’organizzazione delle elezioni. La CENI spiega che il mancato svolgimento delle elezioni nei tempi previsti avrebbe provocato un vuoto giuridico dalle conseguenze imprevedibili.
Per quanto riguarda la richiesta di una commissione congiunta d’inchiesta, la CENI ricorda che tale prerogativa rientra nella sua competenza esclusiva ai sensi della legge.
In conclusione, la Ceni invita il clero a concentrarsi sul suo ruolo nella formazione delle coscienze e nella moralizzazione della popolazione e degli attori politici.
La risposta della Ceni alle accuse del clero cattolico congolese evidenzia le azioni intraprese dall’organizzazione per combattere le frodi elettorali. Evidenzia inoltre le questioni legate allo svolgimento delle elezioni entro i termini costituzionali e ricorda la responsabilità del clero nella formazione delle coscienze.