“La vendita di carburanti di scarsa qualità nell’Africa occidentale persiste nonostante gli sforzi normativi: quali soluzioni per migliorare la qualità dell’aria?”

Le città dell’Africa occidentale continuano ad essere alle prese con il problema della scarsa qualità dell’aria e dell’inquinamento, in gran parte dovuto all’uso di benzina e diesel di bassa qualità. Nonostante gli sforzi per migliorare gli standard ambientali, i principali commercianti internazionali di petrolio come Trafigura e Vitol continuano a vendere carburante di “qualità africana” alla regione, aggirando le normative e mettendo a rischio la salute umana.

Questi carburanti, ricchi di alti livelli di zolfo, benzene e manganese, sono stati collegati a gravi problemi di salute tra cui cancro e danni al motore. Mentre l’Europa ha implementato norme severe che limitano il contenuto di zolfo a sole 10 parti per milione, molti paesi dell’Africa occidentale consentono livelli significativamente più elevati. Questa disparità consente ai commercianti di petrolio di mescolare e vendere carburanti con livelli di inquinanti molto più elevati ai clienti africani a prezzi inferiori.

I Paesi Bassi e il Belgio sono stati i principali attori in questo commercio, con Amsterdam, Rotterdam e Anversa che fungono da punti caldi di fusione. Tuttavia, l’anno scorso, i Paesi Bassi hanno introdotto nuove restrizioni sull’esportazione di carburante sporco, con l’obiettivo di proteggere la qualità dell’aria nelle città africane. Da allora, è vietata l’esportazione verso l’Africa occidentale di carburanti con più di 50 parti per milione di zolfo o con un contenuto eccessivo di benzene e manganese.

Sebbene questo regolamento abbia portato a una diminuzione delle esportazioni di carburante dai Paesi Bassi all’Africa occidentale, il problema persiste poiché i commercianti semplicemente spostano le loro operazioni verso porti meno restrittivi. Il porto belga di Anversa, ad esempio, ha visto un aumento delle esportazioni di carburante verso la regione.

Per affrontare questo problema in modo globale, gli esperti suggeriscono di attuare un divieto di esportazione a livello europeo dei combustibili sporchi. Tuttavia, anche con tale misura in atto, i commercianti potrebbero potenzialmente trasferire le loro operazioni nei porti del Medio Oriente o dell’Asia.

In conclusione, il problema della scarsa qualità dell’aria e dell’inquinamento nelle città dell’Africa occidentale persiste a causa della vendita di carburante di bassa qualità da parte dei principali commercianti di petrolio. Sebbene siano stati compiuti sforzi per affrontare questo problema, sono necessarie misure più globali e collaborative per garantire la salute e il benessere dei residenti della regione.

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