Le notizie nella Repubblica Democratica del Congo prendono una piega inaspettata con il cambiamento di opinione del vice primo ministro degli Interni, Peter Kazadi, riguardo alla sospensione di quattro governatori provinciali. Bobo Boloko, César Limbaya, Gentiny Ngobila e Pancrace Boongo Nkoy, sospesi dalle loro funzioni provinciali in seguito all’invalidazione da parte della Commissione Elettorale Nazionale Indipendente (CENI) durante le elezioni territoriali dello scorso novembre, sono ora autorizzati a riprendere i loro incarichi.
Questa decisione di reintegrare i governatori nelle loro funzioni sorprende, perché contro di loro pesano gravi accuse, tra cui frodi elettorali, vandalismo del materiale elettorale e corruzione. Nonostante ciò, il Ministro dell’Interno giustifica questo cambiamento di opinione citando ricorsi amministrativi e richieste presentate dagli interessati davanti alla Corte Costituzionale. Tuttavia, chiede ai governatori di esercitare riserva e di non ostacolare il processo legale in corso.
Gentiny Ngobila, restaurato governatore di Kinshasa, nega fermamente le accuse a suo carico e afferma di essere sostenuto dalla popolazione della città. Egli denuncia una “lotta politica” intrapresa contro di lui da persone contrarie allo sviluppo di Kinshasa. Inoltre intende impugnare davanti alla Corte Costituzionale la sua cancellazione dalla lista dei candidati a deputati da parte della CENI.
Questa svolta nella posizione del governo solleva dubbi sulla credibilità del processo elettorale e sull’integrità dei governatori ripristinati nelle loro funzioni. Alcuni parlano di manipolazione politica e sottolineano l’importanza di condurre indagini approfondite per far luce sulle accuse mosse ai governatori.
Questa notizia evidenzia le tensioni politiche e le questioni relative alle elezioni nella Repubblica Democratica del Congo. Sottolinea inoltre l’importanza della trasparenza e dell’integrità nel processo elettorale, al fine di garantire la legittimità dei governatori e preservare la fiducia del popolo congolese.