Walid Regragui, allenatore della nazionale marocchina, ha revocato la sua squalifica, che gli permetterà di tornare al suo incarico martedì per la partita degli ottavi di finale di Coppa d’Africa contro il Sud Africa.
La Confederazione Africana di Calcio ha annunciato domenica di aver accolto parzialmente il ricorso presentato dalla federazione marocchina contro la squalifica di Regragui per quattro partite – di cui due sospese – per il suo coinvolgimento negli incidenti accaduti durante la precedente partita contro il Congo settimana.
Il comitato d’appello della CAF ha deciso di revocare la sospensione e la multa di 5.000 dollari inflitta a Regragui. Le multe di 20.000 dollari inflitte alle federazioni calcistiche di Marocco e Congo, nonché quella di 10.000 dollari inflitta alla federazione marocchina per “l’uso di fumogeni da parte dei suoi tifosi durante la partita”, sono state confermate, con la metà della somma sospesa.
La federazione marocchina ha sostenuto che è stata una “decisione ingiusta” quella di sospendere Regragui perché l’allenatore “non ha commesso alcun atto contrario allo spirito dello sport”.
Regragui era assente nell’ultima partita del girone del Marocco, vinta 1-0 contro lo Zambia, dopo la sua squalifica.
L’allenatore marocchino e il capitano congolese Chancel Mbemba si sono scambiati dure parole al termine della partita tra le loro squadre, terminata 1-1 il 21 gennaio a San Pedro. Ciò ha portato a una rissa tra giocatori e arbitri di entrambe le squadre che è continuata nel tunnel che porta agli spogliatoi.
Mbemba ha detto ai giornalisti dopo la partita che Regragui lo aveva insultato, ma l’allenatore marocchino ha negato qualsiasi dichiarazione razzista.
L’account Instagram di Mbemba è stato inondato di insulti razzisti, mentre Regragui ha affermato di aver ricevuto minacce di morte in seguito all’incidente.