La notizia recente è stata segnata dalla decisione di alcuni paesi occidentali di ridurre i finanziamenti all’UNRWA (l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi) a Gaza, cosa che ha suscitato l’ira del ministro degli Esteri egiziano, Sameh Shoukry.
In una conferenza stampa congiunta al Cairo con il ministro degli Esteri saudita, il principe Faisal bin Farhan, Shoukry ha espresso sorpresa per le accuse contro i dipendenti dell’UNRWA, sottolineando che espressioni simili non sono state usate quando si è trattato di deplorare la tragica morte di oltre 26.000 civili innocenti in Gaza, soprattutto donne e bambini.
Il ministro degli Esteri ha ritenuto inaccettabile ridurre la capacità dell’UNRWA di adempiere alle proprie responsabilità a causa delle azioni di pochi individui. Ha sottolineato che non è giustificato ritenere l’intera agenzia responsabile delle azioni di pochi, dato il ruolo cruciale che svolge.
Il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha esortato i paesi a ripristinare i finanziamenti all’UNRWA, sottolineando che l’agenzia potrebbe essere costretta a tagliare gli aiuti a più di 2 milioni di palestinesi a Gaza già a febbraio.
La crisi umanitaria a Gaza è peggiorata a causa dei combattimenti e delle restrizioni israeliane, che ostacolano la consegna degli aiuti essenziali. Un quarto della popolazione è a rischio di fame, il che rende ancora più urgente il mantenimento delle operazioni dell’UNRWA.
Per quanto riguarda i 12 dipendenti coinvolti nell’attacco, Guterres ha detto che nove di loro sono stati immediatamente licenziati, un altro è stato confermato morto e altri due sono ancora in fase di identificazione. Ha assicurato che saranno ritenuti responsabili, anche attraverso procedimenti penali.
L’UNRWA, che ha 13.000 dipendenti a Gaza, è composta principalmente da palestinesi in una varietà di ruoli, dagli insegnanti nelle scuole dell’agenzia agli operatori sanitari e agli operatori umanitari.
Separatamente, il ministro degli Esteri saudita, il principe Faisal bin Farhan, ha criticato il rifiuto da parte di Israele dell’appello della Corte internazionale di giustizia delle Nazioni Unite di prevenire morte, distruzione e atti di genocidio a Gaza. Ha sottolineato che questo rifiuto ha contribuito ad aggravare la situazione, con quasi 30.000 morti a Gaza. Bin Farhan ha invitato la comunità internazionale a valorizzare il diritto internazionale e a coordinare gli sforzi per affrontare la crisi e raggiungere la pace.
La riduzione dei finanziamenti dell’UNRWA a Gaza scatena le proteste