“Il settore minerario in Sudafrica: verso una svolta decisiva dopo anni di vincoli energetici e logistici”

Secondo l’amministratore delegato del Minerals Council, Mzila Mthenjane, il settore minerario del Sudafrica potrebbe trovarsi a un punto di svolta. In una conferenza stampa tenutasi prima del 30° Mining Indaba, che si svolgerà questa settimana a Città del Capo, Mthenjane ha espresso un leggero ottimismo sull’allentamento dei vincoli energetici e logistici che hanno ostacolato la crescita del settore.

Il Minerals Council ha inoltre accolto con favore l’annuncio del governo riguardo al fornitore di servizi scelto per il suo nuovo sistema catastale, un passo importante per risolvere il ritardo nella concessione dei diritti minerari nel paese. Questo sistema di amministrazione dei diritti minerari “elenca i diritti di estrazione o di prospezione disponibili, le proprietà soggette a un diritto di estrazione o di prospezione, la data di scadenza dei diritti attualmente detenuti e la loro proprietà”, secondo Engineering News.

Nella conferenza stampa di lunedì, il capo economista del Minerals Council, Hugo Pienaar, ha sottolineato che nei prossimi 12-18 mesi si prevede che la frequenza e la gravità delle interruzioni di corrente diminuiranno. Inoltre, ci sono segnali che anche i vincoli logistici in Sud Africa, che costeranno al settore circa 50 miliardi di rand nel 2022, potrebbero iniziare ad allentarsi, anche se più lentamente.

Secondo l’analisi del Minerals Council, i ricavi delle esportazioni di minerali sono diminuiti di oltre l’11% su base annua nei primi 11 mesi del 2023 poiché gli esportatori di materie prime sfuse si trovano ad affrontare il deterioramento delle infrastrutture ferroviarie Transnet.

La crisi logistica causata da Transnet è stata fortemente criticata dall’industria durante il Mining Indaba dello scorso anno. Le tensioni tra il Minerals Council e Transnet hanno fatto notizia prima dell’evento del 2023, quando una lettera del presidente dell’organizzazione, Nolitha Fakude, è trapelata alla stampa. Nella lettera, Fakude ha chiesto un’azione urgente per affrontare il declino di Transnet, inclusa la sostituzione dell’amministratore delegato Portia Derby.

Da allora Derby si è dimesso da Transnet, seguito da Nonkululeko Dlamini, ex direttore finanziario del gruppo, e Sizakele Mzimela, ex direttore generale delle ferrovie.

Mthenjane ha affermato che i rapporti tra il Minerals Council e Transnet sono migliorati. Il settore privato ha lavorato a stretto contatto con il governo per affrontare il declino dell’azienda attraverso il Comitato nazionale di crisi della logistica. Alla fine dell’anno scorso, il gabinetto del presidente Cyril Ramaphosa ha approvato la tabella di marcia per la logistica delle merci. Tra le misure previste in questa tabella di marcia c’è la concessione di corridoi ferroviari al settore privato.

Pienaar ha sottolineato che l’industria presterà particolare attenzione al discorso sullo stato della nazione di Ramaphosa, che terrà giovedì, per vedere se il governo fornirà assistenza finanziaria a Transnet. Una possibile conferma di questo aiuto finanziario arriverà dal ministro delle Finanze Enoch Godongwana, che presenterà il bilancio del Paese alla fine di questo mese.

Nonostante i problemi di bilancio del paese, Godongwana non ha escluso di fornire aiuti finanziari a Transnet, che avrebbe chiesto al Tesoro un’iniezione di liquidità di oltre 100 miliardi di rand. Nel dicembre 2023, il Tesoro ha annunciato di aver accettato di fornire a Transnet una linea di garanzia di 47 miliardi di Rand, destinata a sostenere il recupero dell’impresa statale in difficoltà.

Il settore attenderà inoltre maggiori dettagli sul nuovo sistema catastale, la cui entrata in vigore richiederà ancora del tempo.

Tutto ciò suggerisce che una vera svolta per il settore avverrà solo nel 2025. Mthenjane sembra confermare questa analisi, sottolineando che il periodo del 2024 riguarderà probabilmente la stabilizzazione del settore piuttosto che la sua espansione.

Nonostante le continue incertezze sulla salute dell’economia globale, che avranno un impatto sulla domanda di materie prime, il 2024 vedrà anche i sudafricani andare alle urne. La corsa alle elezioni, che potrebbe comportare un notevole calo del sostegno all’ANC, potrebbe suscitare maggiori preoccupazioni nel settore privato, riluttante a investire a causa delle difficili condizioni economiche e dell’incertezza politica.

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