Un popolo impegnato: i Leopardi della RDC solidali con la popolazione di Goma
Gli scontri che infuriano a Goma, nell’est della Repubblica Democratica del Congo, non hanno lasciato indifferente la nazionale di calcio congolese. Mentre i Leopardi si preparano attivamente per la semifinale della Coppa d’Africa (CAN) contro la Costa d’Avorio, hanno voluto esprimere il loro sostegno alla popolazione congolese attraverso i social network.
È stato il capitano della squadra, Chancel Mbemba, a parlare per primo. Su Instagram ha condiviso l’immagine toccante di un bambino in difficoltà che espone la bandiera congolese, accompagnata da un messaggio forte: “Un pensiero molto grande per tutte le vittime delle atrocità di Goma e per le loro famiglie. Prego con tutto il cuore per i miei paese per trovare la pace.”
Altri giocatori hanno seguito l’esempio del loro capitano. Anche Son Mayélé, originario del Kasai centrale, ha condiviso la stessa immagine sui social network con un messaggio in lingala che chiede solidarietà ai fratelli in difficoltà. Anche Theo Bongonda, Arthur Masuaku e Gédéon Kalulu hanno espresso il loro sostegno a Goma pubblicando messaggi simili.
In maniera più impegnata si è espresso Cédric Bakambu, il fuoriclasse della nazionale congolese recentemente trasferitosi al Betis Sevilla. Ha invitato la comunità internazionale a fare più luce sulle atrocità che si verificano nella RDC e ad agire per porre fine a questa violenza. Ha sottolineato l’importanza di sostenere il suo Paese con la stessa energia che dedica alla CAN.
Ma l’impegno della Nazionale congolese non si ferma qui. Prima dell’inizio della CAN, i Pardi si erano impegnati a sostenere la campagna “Mai più soli”, guidata dal Fondo nazionale per le riparazioni per le vittime di violenza sessuale legata a conflitti e crimini contro la pace e la sicurezza dell’umanità. Indossavano magliette durante le partite per sensibilizzare l’opinione pubblica sui problemi che affliggono l’est del paese.
Questa solidarietà dimostrata dai Pardi della RDC testimonia la coscienza sociale dell’équipe e il suo desiderio di far sentire la voce del popolo congolese in questo periodo difficile. Ricorda inoltre che lo sport può essere un mezzo di sensibilizzazione e di mobilitazione per cause sociali e umanitarie. I giocatori di football non si limitano a esibirsi in campo, ma si impegnano anche fuori dal campo, dando un esempio da seguire agli altri.
In definitiva, i Pardi della RDC ci ricordano che lo sport trascende i confini e può essere un potente strumento per denunciare le ingiustizie e sostenere le popolazioni in difficoltà. Rendiamo omaggio al loro impegno e speriamo che il loro messaggio venga ascoltato in tutto il mondo.