Mutilazioni genitali femminili: una piaga globale che persiste

Violenza contro le donne: una realtà sempre presente

La violenza contro le donne costituisce un grave problema sociale, che persiste nonostante i progressi legislativi e le campagne di sensibilizzazione. In Francia, quasi 125.000 donne hanno subito mutilazioni sessuali, una forma di violenza particolarmente grave. Tuttavia, questa domanda rimane spesso un tabù e poco visibile nel dibattito pubblico.

L’escissione è una delle forme più estreme di violenza contro le donne. Questa pratica comporta il taglio totale o parziale dei genitali esterni di una ragazza, causando danni fisici e psicologici irreparabili. Sebbene questa pratica sia considerata un crimine punibile dalla legge in Francia, persiste in alcuni ambienti, perpetuata da tradizioni, credenze religiose o pressioni sociali.

La toccante testimonianza di Diaryatou Bah, fondatrice dell’associazione “Espoirs et combats de femmes”, mette in luce il dolore e il trauma vissuto dalle vittime dell’escissione. Descrive con precisione le condizioni in cui è stata circoncisa, il dolore fisico e psicologico che ha sopportato, nonché la portata di questa pratica all’interno della sua stessa famiglia. La sua storia evidenzia la necessità di rompere il silenzio e lottare contro questa violenza inaccettabile.

Purtroppo il problema delle mutilazioni genitali femminili non si limita alla Francia. A livello globale, circa 200 milioni di donne sono state vittime di queste pratiche, principalmente in Africa, Medio Oriente e Asia. Le proiezioni delle Nazioni Unite indicano che questa cifra potrebbe aumentare in modo significativo entro il 2030, a causa della pandemia di Covid-19 e dei conflitti armati.

In effetti, la crisi sanitaria ha esacerbato le disuguaglianze e le vulnerabilità esistenti, il che ha portato a un aumento della violenza contro le donne, comprese le mutilazioni genitali. Misure di contenimento, chiusura delle scuole e difficoltà economiche hanno favorito la persistenza di queste pratiche. In alcune parti dell’Africa, ad esempio, le famiglie sono state costrette a far sposare le proprie figlie per garantirsi il sostentamento, il che ha aumentato il rischio di MGF.

Tuttavia, nonostante questa triste constatazione, dobbiamo evidenziare i progressi compiuti negli ultimi 40 anni nella prevenzione e nell’educazione attorno al tema della violenza contro le donne. In Francia, alla fine degli anni ’70, furono rilevati i primi casi di mutilazione genitale femminile, che portarono ad azioni di sensibilizzazione e prevenzione. Oggi la legislazione francese punisce severamente questi atti, con pene fino a 10 anni di reclusione e una multa di 150.000 euro.

Tuttavia, è essenziale rimanere vigili e continuare a sensibilizzare la società su questo problema.. La violenza contro le donne non è una realtà lontana o isolata, ma un attacco ai diritti fondamentali e alla dignità umana. È tempo di rompere il silenzio, educare e sostenere le vittime e promuovere una cultura di tolleranza zero verso tutte le forme di violenza contro le donne.

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