“La Società Civile Urbana di Beni esprime il suo disappunto in seguito all’annuncio dell’annullamento delle elezioni dei governatori e dei senatori nel Nord Kivu da parte della Commissione Elettorale Nazionale Indipendente (CENI). Questa decisione ha suscitato forti reazioni all’interno della popolazione, che vede ciò come una tentativo di perpetuare lo stato d’assedio nella regione, nonostante le sue evidenti limitazioni sul terreno.
Pépin Kavota, presidente della Società Civile Urbana di Beni, ritiene che l’annullamento parziale delle elezioni sia una misura incompleta e sostiene invece l’annullamento totale di tutte le elezioni nella provincia interessata. Secondo lui, i candidati a deputati provinciali hanno già investito molto tempo e risorse nella loro campagna elettorale, il che rende ancora più deplorevole questa parziale cancellazione.
Questa decisione della CENI lascia intendere che lo stato d’assedio è lungi dall’essere revocato e ricorda che durante una tavola rotonda dell’anno scorso la maggioranza dei partecipanti aveva chiesto tale revoca. Per Pépin Kavota, lo stato d’assedio non ha mantenuto le sue promesse in termini di ripristino della pace nella regione, poiché le zone riconquistate dal nemico sono proprio sotto il regime speciale dello stato d’assedio.
Mentre l’ordinanza che istituiva lo stato d’assedio avrebbe dovuto portare la pace, la realtà sul campo è molto diversa. La popolazione di Beni e delle province limitrofe si sente abbandonata e teme un aumento della violenza nella regione.
È quindi essenziale che la CENI tenga conto delle preoccupazioni della Società Civile Urbana di Beni e adotti misure concrete per garantire elezioni giuste e trasparenti in tutta la provincia. La popolazione di Beni merita una vera rappresentanza politica e il ripristino della pace e della sicurezza nella regione.”