“Lotta alla xenofobia online: costruire una Internet rispettosa e inclusiva”

Lotta contro la xenofobia online: sradicare l’odio su Internet

Internet è diventato un campo di battaglia, dove alcuni sudafricani lanciano commenti xenofobi contro i nigeriani. La xenofobia, ovvero la paura e l’odio verso gli stranieri, non è una novità. Ma Internet gli ha fornito una piattaforma più ampia e pericolosa. La xenofobia online non si limita all’espressione di sentimenti negativi da parte degli individui; si tratta della diffusione e dell’escalation di quei sentimenti, che diventano sempre più odiosi e dannosi. Quando la Nigeria vinse la partita, non fu più solo una questione di calcio. È diventata una dimostrazione di come le piattaforme online possano essere utilizzate per diffondere l’odio.

Troll e robot svolgono un ruolo importante in questo fenomeno. I troll sono persone che pubblicano messaggi offensivi o fuori tema nelle comunità online, con l’obiettivo di disturbare gli altri o deviare la conversazione su argomenti banali. I bot sono account automatizzati in grado di diffondere messaggi in modo rapido e massiccio. Insieme, possono far sì che i messaggi xenofobi appaiano più popolari e accettati di quanto non siano in realtà.

Immagina di aprire i tuoi social media per trovare non uno, ma centinaia di post dannosi sul tuo paese d’origine. Può farti sentire indesiderato, insicuro e svalutato. Questa è la realtà per molte persone quando si diffonde la xenofobia online. Fortunatamente, i nigeriani non si scoraggiano mai.

Ma perché le persone partecipano a questo odio? Per alcuni, questo è un modo sbagliato di mostrare lealtà al proprio paese o alla propria squadra. Considerano la rivalità sportiva come una battaglia che continua fuori dal campo e poi ricorrono alla xenofobia come arma. Per altri, si tratta di unirsi alla folla. Quando vedono commenti xenofobi che attirano attenzione o risate, aggiungono la loro voce, senza pensare al danno reale che causano.

L’anonimato su Internet peggiora la situazione. Le persone dicono cose online che non direbbero mai di persona. Non vedono immediatamente la sofferenza causata dalle loro parole e quindi non pensano alle conseguenze.

Quindi cosa possiamo fare al riguardo? Innanzitutto, dobbiamo capire che le azioni online hanno conseguenze nel mondo reale. La diffusione dell’odio online non rimane confinata a Internet; influenza il modo in cui le persone si vedono e si trattano nella vita quotidiana.

Successivamente, le società di social media devono assumersi la responsabilità. Devono utilizzare la tecnologia per identificare e fermare la diffusione di contenuti xenofobi. Ciò significa migliori sistemi di rilevamento e risposte più rapide alle segnalazioni di incitamento all’odio.

Ma non spetta solo alle società di social media farlo. Ognuno ha un ruolo da svolgere. Se vedete commenti xenofobi, segnalateli. Se vedi qualcuno vittima di bullismo, sostienilo. E soprattutto, pensa prima di pubblicare. Le tue parole hanno potere, usale per costruire anziché distruggere.

Anche l’istruzione è essenziale. Le scuole e le comunità dovrebbero insegnare i pericoli della xenofobia e l’importanza di rispettare tutti gli individui, indipendentemente dalla loro provenienza. La comprensione e l’empatia possono fare molto nella lotta contro l’odio.

L’aumento della xenofobia online è una sfida che riguarda tutti noi. Diffonde divisione e pregiudizio, trasformando anche una semplice partita sportiva in motivo di odio. Ma agendo, individualmente e collettivamente, possiamo reagire. Possiamo creare un Internet – e un mondo – in cui tutti siano rispettati e apprezzati, indipendentemente dalla loro provenienza.

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