Nella Repubblica Centrafricana, le vittime dell’Esercito di Resistenza del Signore (LRA), guidato dal famoso miliziano Joseph Kony, continuano a sperare che la loro voce venga finalmente ascoltata davanti alla Corte Penale Internazionale (CPI). Finora le indagini della Corte penale internazionale si sono concentrate sui crimini commessi dall’LRA in Uganda, ma ora l’Associazione delle vittime dell’Africa centrale (AVLRAC) chiede che si tenga conto dei crimini commessi nella Repubblica Centrafricana.
Secondo l’AVLRAC, circa 1.746 vittime dell’LRA sono state identificate nel paese con l’assistenza delle Nazioni Unite. Aubin Kotto-Kpenze, presidente dell’associazione, rapito nel 2008 e per due anni medico di Joseph Kony, chiede al governo centrafricano di sequestrare la Corte penale internazionale per includere nelle indagini in corso i crimini commessi nella Repubblica Centrafricana. Deplora tuttavia la mancanza di volontà politica di sostenere le vittime dell’Africa centrale.
Le vittime ritengono che il procuratore della Corte penale internazionale, Karim Khan, abbia l’opportunità di agire e integrare la loro denuncia, presentata lo scorso anno, nella procedura in corso riguardante i crimini commessi in Uganda. Sottolineano che se parliamo delle vittime ugandesi è fondamentale parlare anche delle vittime centrafricane, dato che sono legate dalla stessa associazione. Sperano che le vittime dell’Africa centrale possano beneficiare di risarcimenti.
L’ufficio del pubblico ministero spera di tenere udienze contro Joseph Kony, anche in sua assenza. Per ottenere un risarcimento, però, servirebbero una condanna e un processo, che non può svolgersi in contumacia. Le speranze delle vittime centrafricane di vedere Joseph Kony responsabile sono quindi molto scarse.
Dei cinque leader dell’LRA presi di mira dai mandati di arresto della CPI nel 2005, tre sono morti e Joseph Kony è ancora considerato latitante.
È quindi fondamentale che la Corte penale internazionale tenga conto dei crimini commessi nella Repubblica Centrafricana dall’Esercito di Resistenza del Signore. Le vittime dell’Africa centrale meritano giustizia e riparazione, ed è tempo che le loro voci siano finalmente ascoltate a livello internazionale.