Crisi umanitaria nel Nord Kivu: migliaia di sfollati privati ​​di aiuti e cure vitali

Titolo: La crisi umanitaria nel Nord Kivu: migliaia di sfollati privati ​​di aiuti e cure vitali

Introduzione :

Da diverse settimane la situazione nel Nord Kivu, più precisamente nel territorio di Masisi, è preoccupante. Gli scontri tra le Forze Armate della Repubblica Democratica del Congo (FARD) e il Movimento 23 Marzo (M23) non solo hanno provocato lo sfollamento massiccio di oltre 630.000 persone, ma hanno anche causato una grave crisi umanitaria. In questo articolo esamineremo le conseguenze di questa guerra sulle popolazioni sfollate e la mancanza di accesso agli aiuti umanitari e alle cure mediche salvavita.

Il bilancio allarmante della situazione:

Secondo il rapporto recentemente pubblicato dall’Agenzia delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (OCHA), più di 630.000 persone sono state private dell’assistenza umanitaria e delle cure mediche salvavita nel territorio di Masisi. I combattimenti tra le FARD e l’M23 hanno avuto conseguenze disastrose, in particolare sulla strada Sake-Bweremana, oggi inaccessibile. Questa situazione ha portato all’isolamento della città di Goma, mettendo a rischio la sicurezza alimentare e le attività economiche dei residenti e degli sfollati.

Le condizioni precarie degli sfollati:

Gli sfollati vivono oggi in condizioni precarie, con accesso limitato o nullo al cibo, all’acqua pulita, all’assistenza sanitaria e ad altri bisogni primari. Dall’inizio di febbraio migliaia di residenti di Sake sono stati costretti a fuggire a Goma. Tuttavia, solo 17.000 di loro sono stati registrati nei siti sfollati di Goma. La città, che già ospitava più di 500.000 sfollati, si trova ora ad affrontare una nuova ondata di massicci sfollamenti.

La diserzione del sito sfollati di Zaina:

Il rapporto dell’OCHA evidenzia inoltre che il sito per sfollati comunemente noto come Zaina, situato nella località di Sake, è stato abbandonato dai suoi occupanti. Più di 13.700 sfollati che vivevano in questo sito hanno cercato rifugio in altre parti della città di Sake. Questa situazione accentua le difficoltà già esistenti in termini di accesso agli aiuti umanitari e alle cure mediche per queste popolazioni sfollate.

Le tragiche conseguenze degli scontri:

I violenti scontri tra i belligeranti hanno già causato la morte di 28 civili e il ferimento di oltre 50 persone in un solo mese. Esplosioni di bombe hanno colpito anche la città di Sake, compreso il sito degli sfollati, provocando ingenti danni materiali e nuove vittime.

Conclusione :

La crisi umanitaria che colpisce il Nord Kivu, e in particolare il territorio di Masisi, è allarmante. Centinaia di migliaia di sfollati sono privati ​​degli aiuti umanitari e delle cure mediche vitali, in condizioni di vita precarie. È urgente che la comunità internazionale si mobiliti per fornire aiuti di emergenza e porre fine a questo conflitto devastante. Le popolazioni sfollate del Nord Kivu hanno bisogno del nostro sostegno e della nostra solidarietà per superare questa crisi umanitaria.

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