Martin Fayulu, figura di spicco dell’opposizione congolese, ha recentemente lanciato un appello urgente all’Unione africana affinché condanni con forza il Ruanda e l’Uganda, accusati di destabilizzare la Repubblica Democratica del Congo. In un comunicato stampa datato 15 febbraio e diffuso il 19 febbraio, ha sottolineato l’urgenza per l’UA di mettere in atto un meccanismo volto a porre fine alle ostilità perpetrate dall’M23, un gruppo armato sostenuto dall’esercito ruandese.
Questo attivista politico sostiene che milioni di vite congolesi sono state uccise in questo conflitto non convenzionale, senza che fosse formulata una chiara condanna da parte dell’Unione Africana. Insiste sulla necessità di trovare soluzioni nei confronti dei gruppi ribelli ruandesi delle FDLR e delle ADF ugandesi, per consentirne il trasferimento fuori dal territorio congolese, ponendo così fine alla presenza militare ruandese e ugandese nella RDC.
In un contesto segnato da un’acuta crisi sociale, dall’impoverimento della popolazione, nonché da violenze e massacri ricorrenti in diverse province congolesi, Martin Fayulu mette in guardia dalle conseguenze devastanti di questo prolungato conflitto.
Il suo appello all’Unione Africana mira a mobilitare i leader del continente affinché adottino misure concrete e pongano fine a questa situazione critica che continua a indebolire la RDC. Questa posizione evidenzia l’importanza cruciale di un’azione politica forte e coordinata per garantire stabilità e sicurezza nella regione.
Invocando la solidarietà e la cooperazione regionale, Martin Fayulu sottolinea la necessità di una risposta collettiva e unita alle sfide alla sicurezza che minacciano la pace e la stabilità nella Repubblica Democratica del Congo.