Sfide e promesse dell’autosufficienza del riso in Senegal

Il cibo è al centro delle preoccupazioni dei senegalesi, in particolare per quanto riguarda il consumo di riso. Ogni anno un abitante del Senegal consuma in media 100 chili di riso, un dato sorprendente ma molto reale. Nonostante ciò, il paese continua a dipendere dalle importazioni per soddisfare il proprio fabbisogno di riso.

Dal 2014, il Senegal ha attuato un ambizioso programma volto a raggiungere l’autosufficienza nel settore del riso. I progressi compiuti restano tuttavia modesti rispetto agli obiettivi prefissati. Sebbene la produzione di riso sia aumentata, il paese importa ancora il 60% del suo riso, principalmente dall’Asia.

Numerose sfide ostacolano lo sviluppo del settore locale del riso. Gli elevati costi di produzione del riso senegalese lo rendono meno competitivo rispetto ai cereali importati. Inoltre, l’assenza di misure fiscali vantaggiose per il riso locale svantaggia i produttori nazionali.

Anche le preferenze dei consumatori senegalesi giocano un ruolo nel basso consumo di riso locale. Molti preferiscono il riso spezzato asiatico, considerato più conveniente, nonostante il costo al chilo più elevato. Tuttavia, è interessante notare che il riso locale è attualmente più economico di quello importato.

Nelle regioni potenzialmente produttrici di riso, come la valle del fiume, persistono difficoltà. Gli agricoltori devono affrontare molteplici sfide, tra cui i danni causati dagli uccelli, i rischi climatici e i problemi di accesso alle attrezzature agricole e al credito. Questi ostacoli ostacolano il raggiungimento dell’obiettivo di due raccolti all’anno nelle zone irrigue del paese.

Nonostante queste difficoltà, il Senegal ha un potenziale non sfruttato nella produzione di riso. Saranno necessari investimenti significativi per raggiungere l’autosufficienza nel settore del riso entro il 2030, un obiettivo fissato dal governo senegalese che richiederà finanziamenti ingenti. Pertanto, il settore del riso senegalese rimane un settore complesso, ma pieno di promesse per il futuro.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *