“I “5 paesi più infelici” secondo “The Mental State of the World Report”: uno sguardo sulla salute mentale nel mondo interconnesso”

Nel panorama globale odierno, è essenziale rimanere aggiornati sugli studi più recenti e sui rapporti influenti. Una di queste pubblicazioni chiave è “The Mental State of the World Report”, prodotta ogni anno dal Global Mind Project. Questo rapporto esamina la salute mentale delle popolazioni connesse a Internet in tutto il mondo.

I cinque paesi più infelici secondo questo rapporto sono:

1. Uzbekistan – Questo paese dell’Asia centrale dell’ex Unione Sovietica si trova ad affrontare sfide importanti come la corruzione, le violazioni dei diritti umani, compresa la tortura, e le restrizioni alla libertà religiosa.

2. Regno Unito – Vittima di due recessioni economiche dopo la pandemia, dell’aumento del costo della vita, degli affitti elevati e della vacillante fiducia nei suoi leader, il Regno Unito sta attraversando un periodo di depressione.

3. Sud Africa – Nonostante le significative disparità nello sviluppo e nella sicurezza sociale tra Somalia e Sud Africa, i residenti della Somalia riportano livelli di felicità più elevati. I sudafricani affermano di essere insoddisfatti della situazione nel loro paese nonostante la situazione sia migliore rispetto ad altri.

4. Brasile – Nonostante l’aumento della spesa al consumo e della produttività industriale, il calo dell’inflazione e della disoccupazione, i brasiliani si sentono ancora impotenti e senza speranza.

5. Tagikistan – Situato in Asia centrale, povertà, corruzione, gestione inefficiente e autocrazia sono i principali problemi del Tagikistan.

Al di là di queste osservazioni, è interessante notare che la ricchezza non garantisce la felicità. I paesi più sviluppati come il Regno Unito e l’Australia hanno livelli più bassi di benessere mentale. Alcuni fattori, come l’uso precoce degli smartphone, le abitudini alimentari non salutari e l’indebolimento dei legami sociali, appaiono più diffusi nelle nazioni ricche.

Inoltre, nonostante un calo significativo del benessere mentale durante la pandemia, da allora la salute mentale non ha registrato miglioramenti degni di nota. Gli esperti si interrogano sulle ragioni di questa stagnazione, puntando il dito contro i nostri attuali stili di vita, tra cui il lavoro da casa, l’eccessiva dipendenza dalla tecnologia, le diete squilibrate e il consumo eccessivo di prodotti usa e getta.

Pertanto, i giovani sembrano essere particolarmente colpiti da queste sfide. Le persone di età inferiore ai 35 anni hanno sperimentato il maggiore declino della salute mentale durante la pandemia e devono ancora riprendersi completamente, aggiungendosi ai problemi già esistenti affrontati dalle generazioni più giovani.

Questo studio ha preso in considerazione 47 diversi aspetti della salute mentale, come la memoria, la concentrazione e la gestione delle emozioni, per fornire un quadro completo dello stato mentale delle popolazioni studiate.

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