Con il recente divieto di circolazione dei mototaxi nel comune di Gombe a Kinshasa, la situazione dei trasporti pubblici nella capitale congolese è diventata un vero grattacapo per i residenti. Da quando il viceministro dell’Interno Peter Kazadi ha compiuto questo passo, i trasporti pubblici per il centro città sono diventati scarsi e i prezzi sono aumentati in modo significativo, costringendo i pendolari a pagare il doppio per accedere a Gombe.
La mossa ha anche rilanciato il fenomeno della mezza strada, dove alcuni conducenti fissano arbitrariamente tariffe elevate per viaggi relativamente brevi, approfittando dell’aumento della domanda. Questa situazione ha conseguenze dirette sulla popolazione che si ritrova a dover spendere più soldi per i propri spostamenti quotidiani.
L’autorità pubblica sembra inefficace nel regolamentare tariffe e percorsi, lasciando agli autisti la libertà di decidere come desiderano. Gli utenti dei trasporti pubblici si ritrovano poi ad affrontare attese interminabili e viaggi più costosi per raggiungere il centro città, provocando frustrazione e malcontento.
Questa instabilità nel settore dei trasporti pubblici solleva interrogativi sulla governance della città e sulla capacità delle autorità di far rispettare le regole stabilite. La popolazione di Kinshasa si ritrova così ostaggio tra autisti senza scrupoli e controverse decisioni governative, accentuando le difficoltà quotidiane di muoversi nella capitale.
In questo contesto, è essenziale che vengano adottate misure concrete per garantire un accesso equo e conveniente ai trasporti pubblici, garantendo così la mobilità e il benessere di tutti i cittadini. La collaborazione tra autorità locali, operatori dei trasporti e società civile appare necessaria per trovare soluzioni sostenibili a questi problemi di mobilità urbana.