Il coordinamento territoriale e urbano della società civile Forces Vives del Nord Kivu ha espresso la sua insoddisfazione per la posizione difensiva adottata dall’esercito congolese di fronte all’avanzata dell’M23, che sarebbe sostenuto dal Ruanda a Masisi e a Rutshuru. Secondo le dichiarazioni dei coordinamenti riuniti, questo atteggiamento delle FARDC sarebbe caratterizzato da una tattica militare difensiva inappropriata, favorendo i continui attacchi dell’M23-RDF.
Queste critiche alle FARDC evidenziano una certa compiacenza interna all’esercito lealista, che comporterebbe il sequestro del territorio da parte dei terroristi dell’M23-RDF, lasciando le popolazioni esposte a crimini e creando una situazione umanitaria allarmante nel Nord-Kivu.
Le strutture della società civile incoraggiano quindi le autorità di Kinshasa ad agire con urgenza inviando rappresentanti di alto livello per riorganizzare le operazioni militari e riconquistare rapidamente i territori sotto il controllo dell’M23-RDF.
Il vice primo ministro della Difesa nazionale, Jean-Pierre Bemba, e il capo di stato maggiore delle FARDC, Christian Tshiwewe Songesha, dovrebbero risiedere nel Nord Kivu fino alla totale liberazione delle città sotto il controllo nemico. Questo intervento dovrebbe contribuire a ripristinare la sicurezza e la stabilità nella regione.
La situazione nel Nord Kivu resta critica e richiede un’azione immediata per proteggere le popolazioni e ripristinare la sovranità dello Stato congolese nella regione.