“L’incontro tra il presidente egiziano Abdel Fattah el-Sissi e il primo ministro olandese Mark Rutte al Cairo è stato caratterizzato da intense discussioni sul conflitto israelo-Gaza.
In una conferenza stampa congiunta, al-Sissi ha avvertito Israele di una possibile offensiva di terra nella città di Rafah, nel sud di Gaza. Ha sottolineato che questa azione metterebbe in pericolo la vita di oltre un milione e mezzo di sfollati. Da parte sua, Rutte ha elogiato il ruolo cruciale e umanitario svolto dall’Egitto in questa crisi.
Rafah, che confina con l’Egitto, è sovraffollata e più della metà dei residenti di Gaza si rifugiano lì dopo l’evacuazione israeliana. Israele ha dichiarato l’intenzione di dirigere i civili da Rafah verso “isole umanitarie” temporanee per fornire loro riparo, cibo e acqua, senza specificare una data per questa operazione.
L’Egitto ha messo in guardia contro lo sfollamento dei palestinesi nel suo territorio, minacciando l’accordo di pace tra Egitto e Israele, vecchio di 40 anni. Dall’inizio del conflitto, secondo il Ministero della Sanità locale, più di 31.270 palestinesi hanno perso la vita a Gaza, mentre più di 1.200 persone, per lo più civili, sono state uccise nel sud di Israele durante l’incursione di Hamas del 7 ottobre. ”
Questo nuovo angolo di approccio mette in luce le questioni umanitarie e politiche del conflitto israelo-Gaza, evidenziando le preoccupazioni dei leader e le drammatiche conseguenze per le popolazioni civili coinvolte.