“Diritti internazionali dei lavoratori a rischio: i 10 peggiori paesi nel 2023”

L’importanza di difendere i diritti dei lavoratori a livello internazionale è diventata una preoccupazione crescente, in particolare con la pubblicazione dell’ultimo rapporto che valuta come i diversi governi rispettano i diritti dei lavoratori come definiti nel diritto internazionale. Questo rapporto evidenzia la repressione dei diritti dei lavoratori di negoziare collettivamente aumenti salariali e organizzare scioperi contro il governo e i datori di lavoro offensivi.

I risultati di questo rapporto hanno rivelato i 10 paesi peggiori per i lavoratori nel 2023 tra 149 paesi valutati. Bangladesh, Bielorussia, Ecuador, Egitto, Swaziland, Guatemala, Myanmar, Tunisia, Filippine e Turchia sono in fondo alla lista.

In Bangladesh, il governo usa la forza per reprimere ogni forma di protesta e ostacolare la formazione di sindacati imponendo un processo di registrazione draconiano. In Bielorussia, dopo le elezioni presidenziali truccate dell’agosto 2020, le leggi penalizzano le proteste non autorizzate con pene detentive fino a tre anni, riducendo la voce collettiva dei lavoratori.

I lavoratori in Egitto sono stati privati ​​dei loro diritti e delle loro libertà fondamentali dal 2018, con lo scioglimento arbitrario di molti sindacati indipendenti. In Swaziland, le proteste sindacali sono state vietate nonostante un’ordinanza del tribunale, provocando violenze mortali da parte della polizia e arresti di massa.

In Guatemala sono stati registrati casi di brutalità contro i lavoratori, compreso l’assassinio di un leader sindacale nell’agosto 2022. In Myanmar, la giunta militare ha bandito la maggior parte dei sindacati e ha represso violentemente le proteste pacifiche, uccidendo centinaia di attivisti.

Nelle Filippine, i membri dei sindacati rimangono vulnerabili ad attacchi violenti e arresti arbitrari, a dimostrazione della fragilità dei diritti dei lavoratori. In Tunisia la democrazia è in pericolo da quando il presidente ha intensificato la sua presa sul potere, provocando l’arresto di attivisti sindacali.

Come membri della comunità internazionale, è essenziale rimanere vigili e sostenere i lavoratori nella loro lotta per condizioni di lavoro giuste e sicure, condannando gli attacchi ai diritti dei lavoratori e chiedendo azioni concrete per migliorare la situazione in questi paesi.

Questa consapevolezza e solidarietà internazionale sono essenziali per tutelare i diritti fondamentali dei lavoratori e promuovere una cultura del rispetto e dell’equità nel mondo del lavoro. Spetta a ciascuno di noi sostenere questi valori e lavorare insieme per un futuro in cui i diritti dei lavoratori siano pienamente rispettati e tutelati.

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