Titolo: Sfollati a Kanyabayonga: una crescente crisi umanitaria
Dal loro arrivo a Kanyabayonga, gli sfollati sono fuggiti dai combattimenti tra i ribelli dell’M23 e le FARDC, abbandonando le loro case e i loro mezzi di sussistenza. Secondo il sindaco del comune, Chrysostome Kasereka Fatiri, la situazione è diventata critica, con cinque morti registrati tra i nuovi arrivati a causa della carestia.
I dati parlano chiaro: 15.362 nuclei familiari si trovano in condizioni precarie, cercando rifugio nei luoghi di accoglienza o presso le famiglie. Tuttavia, anche queste famiglie ospitanti si ritrovano indigenti, incapaci di soddisfare i propri bisogni alimentari a causa dell’impossibilità di accedere ai loro campi.
La situazione è allarmante e richiede un intervento urgente. Il governo ha recentemente fornito aiuti, tra cui generi alimentari di base come fagioli, farina di mais, sapone e riso, ma questi aiuti non sono sufficienti a coprire i bisogni a lungo termine degli sfollati e delle persone che li ospitano.
Purtroppo la crisi si estende anche ai comuni vicini, come Kirumba, dove si è registrato anche un decesso tra gli sfollati. La sofferenza e l’angoscia di queste popolazioni sfollate sono palpabili ed è essenziale mettere in atto misure sostenibili per sostenerle durante questo periodo difficile.
È fondamentale che la comunità internazionale rimanga mobilitata di fronte a questa crescente crisi umanitaria, fornendo sostegno materiale e morale agli sfollati e a chi li ospita. È imperativo trovare soluzioni a lungo termine per garantire la sicurezza alimentare e il benessere di queste popolazioni vulnerabili, al fine di porre fine al loro ciclo di costante disagio e sfollamento.