La decisione di revocare la moratoria sulla pena di morte nella Repubblica Democratica del Congo ha suscitato forti reazioni all’interno della coalizione politica Lamuka. In effetti, il portavoce di questa piattaforma di opposizione, il principe Epenge, ha fortemente criticato questa misura, descrivendola come una soluzione inefficace e potenzialmente pericolosa.
Secondo lui, il ripristino della pena di morte non è la risposta giusta ai problemi di sicurezza e giustizia nella RDC. Sottolinea che in un Paese dove i colpevoli di crimini finanziari non vengono incarcerati, è illusorio credere che l’uso della pena di morte scoraggi i criminali più pericolosi.
Inoltre, il principe Epenge esprime preoccupazione per il potenziale utilizzo della pena di morte contro oppositori politici e difensori dei diritti umani. Mette in guardia contro i rischi di abuso e uso improprio di questa misura per scopi politici.
La coalizione Lamuka invita quindi il governo a riconsiderare la sua decisione e a favorire soluzioni più efficaci per combattere la criminalità e l’insicurezza nella Repubblica Democratica del Congo.
Questa posizione solleva questioni fondamentali sulla necessità di promuovere politiche penali giuste ed equilibrate, garantendo nel contempo il rispetto dei diritti umani e delle libertà individuali. La revoca della moratoria sulla pena di morte non dovrebbe essere una risposta affrettata alle sfide alla sicurezza del Paese, ma piuttosto una profonda riflessione sui mezzi più appropriati per garantire la sicurezza di tutti i cittadini.
È importante che il dibattito sulla pena di morte nella Repubblica Democratica del Congo continui in un quadro democratico e rispettoso dei principi di giustizia e dignità umana. Le decisioni in materia di politica criminale devono essere prese con saggezza e discernimento, nel migliore interesse della società nel suo complesso.