Le tensioni politiche sono al culmine in Senegal mentre il paese si prepara a eleggere il suo prossimo presidente nelle elezioni ravvicinate di domenica. Il presidente uscente, Macky Sall, ha visto respinto il suo tentativo di rinviare il voto, scatenando violente proteste nel Paese.
Il noto oppositore Ousmane Sonko è stato recentemente rilasciato dal carcere, scatenando festeggiamenti nelle strade di Dakar e riaccendendo l’eccitazione della campagna elettorale. Queste elezioni saranno cruciali per il Senegal, a cui viene riconosciuta la stabilità democratica in una regione segnata dall’instabilità politica.
Tuttavia, gruppi per i diritti umani accusano il governo di Sall di reprimere i media, la società civile e l’opposizione, rendendo queste elezioni le più lunghe e violente nella storia democratica del Paese.
Nonostante gli arresti di oppositori e attivisti, il problema principale per molti giovani senegalesi resta la disoccupazione. Quasi la metà della popolazione ha meno di 18 anni e la povertà colpisce circa un terzo degli abitanti del Paese.
Gli elettori potranno scegliere tra 19 candidati, il numero più alto nella storia del Senegal. I favoriti per il secondo turno sarebbero Amadou Ba e Bassirou Diomaye Faye, sostenuti rispettivamente dall’opposizione e da Sonko. Da notare inoltre che la candidata Anta Babacar Ngom è l’unica donna in lizza per la presidenza.
La mossa inaspettata del presidente Sall di rilasciare Sonko e Faye ha contribuito ad allentare le tensioni in vista del voto di domenica, e molti osservatori si aspettano che le elezioni procedano pacificamente. Queste elezioni segneranno un punto di svolta per il Senegal e potrebbero influenzare il futuro politico del Paese.
Queste elezioni presidenziali in Senegal sollevano preoccupazioni per la loro condotta pacifica e trasparente. I cittadini senegalesi sperano che il processo elettorale si svolga senza intoppi e che il prossimo presidente sappia rispondere alle sfide economiche e sociali del Paese.