“Crisi umanitaria a Vitshumbi: intervento urgente per salvare una popolazione in difficoltà”

**La difficile situazione a Vitshumbi nel Nord Kivu**

La località di Vitshumbi, situata nel Nord Kivu, sta attraversando un periodo di grave crisi a seguito dell’occupazione da parte del gruppo ribelle M23. Questa città lacustre si trova isolata e i suoi abitanti incontrano gravi difficoltà nel fornire beni di prima necessità.

Da quando le Forze Armate della Repubblica Democratica del Congo (FARDC) hanno vietato tutte le comunicazioni lacustri tra Vitshumbi e Kamandi-Lac, un villaggio vicino che costituisce la principale via di rifornimento, la popolazione locale si trova ad affrontare una carenza allarmante. I residenti non possono più ottenere prodotti essenziali come acqua potabile, farina, patatine di manioca, brace, tra gli altri.

Questa situazione ha portato ad un aumento dei prezzi a livello locale. Ad esempio, un contenitore d’acqua da venti litri, precedentemente venduto per 1.000 franchi congolesi, ora viene venduto a 3.000 franchi congolesi a Vitshumbi. Gli abitanti, circa 25.000, sono fortemente colpiti da questa crisi. Circa il 40% di loro è stato addirittura costretto a fuggire dall’occupazione della zona di pesca da parte della M23.

Il presidente della società civile locale, Jeff Kambale, lancia l’allarme e chiede al governo di adottare misure urgenti per risolvere questa situazione critica. Sottolinea che gli abitanti rimasti a Vitshumbi vivono in condizioni precarie, convivendo anche con i ribelli.

Secondo fonti della sicurezza, il divieto di comunicazione lacustre tra Vitshumbi e Kamandi-Lac è motivato da questioni geostrategiche, essendo quest’area un passaggio chiave verso l’estremo nord di Vitshumbi.

Questa crisi a Vitshumbi evidenzia le sfide affrontate dalle popolazioni civili coinvolte nei conflitti armati. È essenziale che vengano messe in atto azioni concrete per garantire l’accesso dei residenti a condizioni di vita dignitose e sicure.

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