“Caso di corruzione presso la centrale elettrica di Kusile in Sud Africa: i beni di diversi ex dipendenti della Eskom confiscati dopo un’indagine approfondita”

Nel mondo dell’energia in Sudafrica, la vicenda della corruzione nella centrale elettrica di Kusile continua a fare molto rumore. Recentemente, l’Asset Forfeiture Unit (AFU) ha ottenuto due ordini di confisca per un valore di 33 milioni di Rand contro diversi ex dipendenti della Eskom coinvolti in presunti illeciti.

L’indagine degli Hawks, dell’AFU e della Procura nazionale si è concentrata sulle accuse di corruzione, furto e cattiva gestione all’interno di Eskom, incluso l’ex direttore dei contratti Duduzile Moyo. Quest’ultima avrebbe ricevuto più di 24 milioni di rand dalla Tamukelo Business Enterprises in cambio di aggiudicazioni di contratti.

Gli ordini di confisca riguardano Mangope Hlakudi, Kenneth Segooa, Siphiwe Mkhwanazi, Muzi Sambo, Pertunia Sambo e Zensile Sanderson, tutti collegati a Tamukelo o al suo subappaltatore, Phuwanda Trading CC. I beni sequestrati includono proprietà, aziende agricole, veicoli di lusso e persino beni personali di ex dipendenti.

La vicenda è venuta alla luce dopo che un’indagine approfondita condotta dall’Unità investigativa speciale nel 2018 ha rivelato irregolarità nell’aggiudicazione di un contratto di servizi di navi cisterna a Tamukelo del valore di 400 milioni di rand. Sono stati effettuati pagamenti illeciti ad attuali ed ex funzionari dell’Eskom, tra cui Moyo, Hlakudi e Segooa.

A seguito di queste rivelazioni i beni sono stati congelati e sono state adottate misure di confisca per recuperare i fondi indebitamente sottratti. Queste risorse verranno poi trasferite a Eskom. L’AFU ha sottolineato che le indagini penali continuano a porre fine alla corruzione e agli illeciti all’interno dell’azienda.

Questo caso evidenzia l’importanza fondamentale della trasparenza e della responsabilità nel settore energetico ed evidenzia gli sforzi in corso per combattere la corruzione e ripristinare l’integrità all’interno del settore. La giustizia deve prevalere per garantire un futuro energetico più giusto ed etico per tutti.

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