In un remoto villaggio sulla costa del Kenya, una tragedia senza precedenti ha scosso il Paese. I corpi di 429 membri di una setta apocalittica vengono attualmente recuperati dai loro cari, in un’atmosfera carica di emozione e dolore.
I resti riesumati rivelano segni di malnutrizione e strangolamento, a testimonianza di pratiche macabre orchestrate dal leader della setta Paul Mackenzie. Quest’ultimo avrebbe incoraggiato i suoi seguaci a morire di fame per, secondo lui, incontrare Gesù. Questi atti macabri hanno portato ad accuse di omicidio contro Mackenzie e i suoi complici.
Le autorità, utilizzando il test del Dna, stanno lavorando per identificare i corpi e restituirli alle famiglie. Durante la prima ondata di consegna delle spoglie, i parenti delle vittime erano devastati, alcuni incapaci di contenere il dolore.
Francis Wanje, che ha perso sua figlia e altri sette membri della famiglia, ha espresso il suo dolore indicando un carro funebre che trasportava quattro corpi. Nonostante la sua devastazione, continua a sperare di ritrovare gli altri scomparsi per dare loro una sepoltura dignitosa.
Il processo contro Mackenzie e i suoi compagni, accusati di tortura e omicidio di 191 bambini, inizierà presto. Il ministro dell’Interno ha dichiarato ufficialmente la setta di Mackenzie un’organizzazione criminale.
La rabbia si sta diffondendo tra la popolazione keniana, che si chiede come tali atrocità siano potute passare inosservate per così tanto tempo. Rapporti che affermavano le attività sospette della setta erano stati trasmessi alle autorità, senza alcuna azione concreta da parte loro.
Questa storia oscura rivela la fragilità dell’umanità di fronte alla manipolazione e alla fede cieca. Ricorda inoltre l’importanza della vigilanza e della solidarietà all’interno delle nostre comunità per prevenire tali tragedie.