Nel corso di una conferenza stampa a Kinshasa, il presidente della Repubblica Democratica del Congo, Félix Tshisekedi, e il suo omologo sud-sudanese, Salva Kiir, hanno affrontato questioni legate alla situazione della sicurezza nell’est della RDC, ma anche alle relazioni diplomatiche con il Ruanda.
Al centro dei dibattiti, il percorso di risoluzione della controversia tra Félix Tshisekedi e Paul Kagame, inaugurato a Luanda, si è trovato al centro delle discussioni. Nonostante i progressi compiuti dalle delegazioni dei due paesi vicini, le recenti dichiarazioni dei presidenti hanno rivelato tensioni persistenti.
Félix Tshisekedi ha definito “dirompente” il suo omologo ruandese, accusando il regime di Paul Kagame di fomentare disordini nella regione del Kivu. Per il presidente congolese la crisi con il Ruanda è dovuta all’azione di un regime e non del popolo ruandese, sottolineando che il dialogo sarebbe necessario per calmare le tensioni.
Da parte sua, Paul Kagame ha espresso la speranza che le condizioni imposte da Kinshasa, come il ritiro delle truppe ruandesi dal territorio congolese, possano essere superate. Ha inoltre criticato l’approccio condizionato alle discussioni, chiedendo un dialogo più aperto e costruttivo.
In un tentativo di mediazione, il presidente angolano João Lourenco è intervenuto per facilitare la risoluzione del conflitto. Tuttavia, le recenti posizioni assunte dai due Capi di Stato lasciano presagire trattative complesse a venire.
I rapporti tra la RDC e il Ruanda restano tesi, alimentati da accuse reciproche e importanti problemi di sicurezza. L’esito di questa situazione rimane incerto, ma resta la speranza di una pacificazione duratura, condizionata da dialoghi franchi e costruttivi tra le parti interessate.
Questa conferenza stampa segna un passo importante nella gestione delle relazioni tra la RDC e il Ruanda, evidenziando la necessità di un approccio diplomatico concertato per risolvere le controversie e promuovere la pace nella regione.
Carmelo NDEO