“Bassirou Diomaye Faye: il viaggio straordinario di un candidato inaspettato alla presidenza del Senegal”

Nel panorama politico senegalese spicca una figura un tempo poco conosciuta: Bassirou Diomaye Faye. Proveniente dal partito di opposizione Pastef, Faye è riuscita a scalare le classifiche fino a diventare un inaspettato candidato presidenziale.

Tutto è cambiato per lui quando il carismatico leader del partito Ousmane Sonko è stato condannato e gli è stato impedito di candidarsi alle elezioni per succedere al presidente Macky Sall. Faye, ex ispettore fiscale, è stato arrestato nell’aprile 2023 per oltraggio alla corte e diffamazione nei confronti dei magistrati, accuse che ha sempre negato.

Il suo arresto, seguito da quello del suo mentore, ha portato Faye sotto i riflettori. Nonostante la sua incarcerazione, è riuscito a qualificarsi per candidarsi alla presidenza. Una coalizione di oltre 100 partiti e personaggi politici rinomati, tra cui l’ex primo ministro Aminata Touré, si sono uniti alla sua campagna sotto lo slogan “Diomaye mooy Sonko”.

Prima delle elezioni di domenica, Faye ha rilasciato la sua dichiarazione patrimoniale e ha invitato gli altri candidati a fare lo stesso. Possiede una casa a Dakar, un terreno fuori dalla capitale e nella sua città natale, oltre a conti bancari per un totale di circa 6.600 dollari.

Avendo quattro figli e due mogli, il suo rilascio dal carcere e il ricongiungimento con la famiglia hanno segnato l’inizio di un’attiva campagna elettorale al fianco di Ousmane Sonko. Insieme, hanno attirato migliaia di persone alle loro manifestazioni in tutto il Senegal.

Con la conferma della sua futura presidenza grazie ai primi risultati delle commissioni elettorali, Diomaye Faye, 44 anni, si prepara a diventare il prossimo presidente del Senegal. Nonostante le sfide che deve affrontare a causa della sua inesperienza nella governance, i suoi sostenitori credono nella sua capacità di guidare il Paese.

Dopo aver promesso di migliorare il controllo delle risorse naturali del Senegal e di favorire le imprese nazionali per evitare ogni forma di “schiavitù economica”, Faye sembra decisa a cambiare il Paese. Le sue priorità di politica estera includono la riforma dell’area regionale dell’ECOWAS e la promozione dell’integrazione economica dell’Africa.

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