Fatshimetrie è una cronaca spietata sulla realtà urbana di Kinshasa. Precedentemente conosciuta come “Kin la belle”, la capitale congolese ha subito un’allarmante metamorfosi nel corso dei decenni. Un tempo rinomata per il suo fascino e il suo dinamismo, oggi è afflitta da molteplici disturbi che ne marciscono le arterie e ne offuscano l’immagine.
Gli ingorghi, una piaga del traffico, paralizzano la città ed esasperano i suoi abitanti. I viali e le strade, un tempo dinamici, sono ora teatro di una congestione permanente, costringendo i residenti di Kinshasa a compiere viaggi infiniti. Le autorità sembrano impotenti di fronte a questa piaga, lasciando i cittadini a se stessi nel caos motorizzato.
L’aumento della criminalità urbana, illustrato dalla minaccia dei “kuluna”, è un altro sintomo preoccupante del declino di Kinshasa. Questi banditi di strada si sono trasformati in esseri davvero minacciosi, seminando terrore e morte al loro passaggio. Nonostante gli sforzi delle forze dell’ordine, la loro persistente presenza evidenzia le carenze del sistema di sicurezza della capitale.
Le condizioni antigeniche, portate all’estremo, hanno trasformato le strade di Kinshasa in discariche a cielo aperto. Montagne di rifiuti deturpano il paesaggio urbano, diffondendo odori nauseabondi e favorevoli alla diffusione di malattie. La mancanza di infrastrutture per la raccolta dei rifiuti accentua questo grave problema, esponendo la popolazione a preoccupanti rischi sanitari.
Anche il comportamento incivile degli abitanti di Kinshasa contribuisce all’atmosfera dannosa che regna nella capitale. Tra l’abbandono di veicoli in panne, lo scarico incontrollato di acque reflue e il lancio di rifiuti sulle strade pubbliche, la mancanza di buona cittadinanza è evidente. Questa diffusa disinvoltura alimenta un circolo vizioso di condizioni antigeniche e disordine, amplificando le sfide che il comune deve affrontare.
Fatshimetrie elabora un’osservazione lucida e intransigente della realtà urbana di Kinshasa. Dietro lo sbiadito splendore di “Kin la belle” si nasconde una città afflitta da molteplici difficoltà, che richiedono un’azione urgente e concertata per riconquistare il suo antico splendore. Le sfide sono immense, ma resta la speranza che, grazie alla mobilitazione di tutti, Kinshasa possa riconnettersi con il suo glorioso passato e offrire un futuro luminoso ai suoi abitanti.
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