Nel bel mezzo del tumulto che caratterizza la Repubblica Democratica del Congo, i vescovi della provincia ecclesiale di Bukavu hanno sollevato la loro voce contro le violenze perpetrate da diversi gruppi armati nella regione. Durante l’assemblea episcopale provinciale svoltasi dall’8 al 14 aprile 2024, i religiosi hanno emesso una dura denuncia sulla situazione attuale del Paese.
Uno degli argomenti principali che preoccupa i presuli è costituito dalle uccisioni, dai rapimenti di civili e dall’accerchiamento della città di Goma da parte del ribelle M23, supportato dal Ruanda. Questi eventi drammatici gettano la popolazione congolese nella paura e nell’incertezza, mettendo a rischio la stabilità della regione. I vescovi non hanno esitato a individuare le responsabilità dei vari attori coinvolti in questi disordini, richiedendo una presa di coscienza collettiva e azioni concrete per porre fine a questa spirale di violenza.
I presuli hanno altresì evidenziato le conseguenze della paralisi economica che affligge molte città congolese, diretta conseguenza dell’insicurezza e dell’instabilità cronica che caratterizzano il Paese. Hanno espresso con forza l’urgenza di trovare soluzioni efficaci per rilanciare l’attività economica e garantire un futuro più prospero agli abitanti della RDC.
Oltre agli aspetti economici e legati alla sicurezza, i vescovi hanno anche messo in luce le carenze dello Stato congolese, ritenuto incapace, secondo loro, di adempiere pienamente ai suoi compiti sovrani e proteggere la popolazione. Questa critica pungente alle autorità nazionali sottolinea l’imperativo di una profonda riforma delle istituzioni e di una governance più trasparente e responsabile.
Di fronte a tale situazione allarmante, i religiosi cattolici hanno fatto appello alla mobilitazione di tutte le parti interessate, che siano le autorità politiche, le forze di sicurezza o la comunità internazionale. Hanno messo in guardia da ogni forma di complicità o appoggio ai gruppi armati, chiedendo un’azione decisa e concertata per riportare pace e sicurezza nella regione.
In conclusione, la dichiarazione dei vescovi della provincia ecclesiale di Bukavu rappresenta un commovente appello alla solidarietà e all’azione, rivolto all’intera popolazione congolese e alla comunità internazionale. Riporta con forza l’obbligo di difendere i diritti fondamentali degli individui e di assicurare un futuro migliore alle generazioni future della Repubblica Democratica del Congo.