Il processo di Nnamdi Kanu davanti alla Corte Federale della Nigeria ha generato vivaci discussioni e polemiche. Durante una recente udienza, il giudice Binta Nyako si è mostrato deluso dopo che l’avvocato di Kanu, Aloy Ejimakor, ha comunicato che il team legale non era pronto per il procedimento.
Questo episodio è seguito alla dichiarazione dell’avvocato del governo federale, il capo Adegboyega Awomolo, secondo cui l’accusa era pronta per l’inizio del processo conformemente all’ordinanza del tribunale rilasciata nell’ultima udienza.
Nel corso dell’udienza, il giudice Nyako ha esaminato due istanze presentate da Ejimakor per conto di Kanu. La prima istanza riguardava il ripristino della cauzione di Kanu, revocata nel 2017, mentre la seconda chiedeva il trasferimento del leader dell’IPOB agli arresti domiciliari.
Ejimakor ha difeso che la revoca della cauzione del suo cliente era avvenuta a seguito dell’intervento dell’accusa durante un’incursione contro la casa di Kanu. Ha sottolineato che persino la Corte Suprema aveva concordato sul fatto che Kanu non aveva violato la cauzione, ma era fuggito per preservare la propria vita.
Dall’altra parte, l’avvocato del governo federale ha chiesto alla corte di respingere le argomentazioni di Ejimakor, sostenendo che non fosse competenza della corte annullare la precedente revoca della cauzione. Ha sottolineato che le parti avrebbero dovuto rispettare l’ordinanza del tribunale, con l’unica opzione di presentare ricorso.
Awomolo ha inoltre sostenuto il rifiuto della richiesta di trasferimento agli arresti domiciliari avanzata da Kanu, affermando che le argomentazioni di Ejimakor non erano supportate da prove concrete. Ha inoltre puntualizzato che la difesa non ha negato di avere accesso al proprio cliente.
La decisione sulle due richieste è stata fissata per il 20 maggio dalla giudice Nyako, che ha ordinato all’accusa di chiamare il suo testimone. Nonostante la preparazione dell’accusa per procedere, Ejimakor ha ribadito che la difesa non era pronta per il processo, invocando il mancato rispetto dell’articolo 36, paragrafo 6, della Costituzione.
In attesa della pronuncia della giudice Nyako, il caso rimane al centro di interrogativi sulla giustizia e sui diritti fondamentali in Nigeria. L’esito futuro dell’udienza rimane incerto, ma è certo che il processo a Nnamdi Kanu continuerà a catalizzare l’attenzione e il dibattito all’interno della società nigeriana e al di là dei suoi confini.
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