La rapida evoluzione della tecnologia ha rivoluzionato le pratiche politiche in Africa, specialmente durante le elezioni. In passato, le campagne politiche si basavano su manifestazioni nazionali, copertura mediatica e materiali stampati regolamentati. Tuttavia, l’avvento dei social media ha introdotto nuovi modelli, con candidati perdenti che utilizzano piattaforme online per contestare i risultati elettorali senza prove sostanziali.
In uno studio recente sulle elezioni post-2018 nello Zimbabwe, è emerso come i candidati sconfitti abbiano diffuso teorie del complotto su Facebook e Twitter senza prove concrete. Questo modello si è ripetuto in diversi paesi africani e oltre, alimentando la sfiducia nel sistema democratico.
È fondamentale che i cittadini africani comprendano l’effetto dei social media sulla politica e agiscano di conseguenza. Gli organi regionali e l’Unione africana dovrebbero intervenire per scoraggiare accuse infondate sui social media e prevenire proteste violente post-elettorali.
Con le imminenti elezioni in molti paesi africani nel 2024, è necessario rafforzare le leggi contro l’incitamento alla violenza e promuovere un dialogo costruttivo per preservare la democrazia nel continente.