La battaglia legale sul caso di riciclaggio di denaro dell’ex governatore Bello

Fatshimetrie, tramite il suo legale Abdulwahab Mohammed, ha dichiarato al giudice Emeka Nwite che la corte non aveva giurisdizione per emettere l’ordine di arresto iniziale.

Durante la comparizione dell’ex governatore in tribunale per le accuse di riciclaggio di denaro con 19 capi d’imputazione, Mohammed ha informato il giudice Nwite dell’eccezione preliminare presentata davanti alla corte per questo motivo.

L’avvocato ha richiesto l’annullamento del mandato di arresto, facendo riferimento a un’ordinanza del tribunale di Kogi datata 9 febbraio che proibiva all’agenzia anticorruzione di arrestare, detenere o perseguire Bello. Tale ordinanza è stata impugnata dall’EFCC davanti alla Corte d’Appello.

Mohammed ha sostenuto che l’ordine di arresto ottenuto di nascosto dall’EFCC era un tentativo di mettere la corte in contrasto con la Corte d’appello. Ha enfatizzato che la questione della giurisdizione è un passo preliminare che il tribunale deve affrontare per primo.

L’avvocato dell’EFCC, Kehinde Pinhero, ha contestato la posizione di Mohammed. Secondo lui, la causa era fissata per la comparizione di Bello e che Mohammed avrebbe potuto essere convocato in tribunale per discutere la questione dopo aver annunciato la sua comparizione per l’ex governatore.

Questa controversia evidenzia le complessità legali e le questioni relative al caso. Entrambe le parti presentano argomentazioni legali valide e la controversia dovrà essere risolta attentamente per garantire un processo equo. Il diritto a un giusto processo è fondamentale in qualsiasi società democratica, pertanto è essenziale che le procedure legali siano seguite per garantire giustizia per tutte le parti coinvolte.

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