Il caso del giornalista Blaise Mabala della stazione radiofonica Even Moral FM, detenuto da più di cinque mesi, ha suscitato l’indignazione dell’Osservatorio per la libertà di stampa in Africa (OLPA). Questa organizzazione, impegnata nella difesa delle libertà fondamentali, chiede alla Corte di pace di Kinshasa/Gombe di emettere un verdetto giusto a favore di questo professionista dei media.
Durante l’udienza del 17 aprile 2024, nella prigione centrale di Makala, l’accusa si basava su elementi uditivi contenuti nelle chiavi USB. Queste prove, che avrebbero dovuto incriminare Blaise Mabala in seguito alla denuncia della signora Rita Bola, governatrice della provincia di Maï-Ndombe, non hanno convinto la difesa. Di fronte alle accuse di insulti pubblici e accuse dannose, il giornalista si è dichiarato non colpevole, sostenuto dai suoi avvocati.
L’accusa, nella sua requisitoria, ha chiesto severe sanzioni contro il giornalista, ma non è riuscita a fornire prove convincenti a sostegno delle sue accuse. Le chiavi USB presentate come prova non funzionavano, sollevando così dubbi sulla fondatezza dell’accusa contro Blaise Mabala.
In questo contesto, l’OLPA chiede il rilascio immediato del giornalista e il suo ritorno a Inongo, alla sua residenza e al suo posto di lavoro. L’organizzazione sottolinea l’irregolarità della sua detenzione e chiede il mantenimento della libertà di stampa nella RDC.
Questo caso evidenzia le questioni legate alla libertà di espressione e alla tutela dei giornalisti in un contesto in cui la libertà di stampa è spesso compromessa. È essenziale che la Corte di pace di Kinshasa/Gombe prenda una decisione giusta e rispettosa dei diritti fondamentali, al fine di garantire la libertà e l’indipendenza dei media nella Repubblica Democratica del Congo.
In conclusione, la difesa della libertà di stampa e il rispetto dei diritti dei giornalisti devono essere priorità per le autorità giudiziarie e per tutta la società congolese. È fondamentale tutelare il ruolo essenziale dei media nella democrazia e garantire un ambiente favorevole all’esercizio del giornalismo nel rispetto dell’etica e della condotta professionale.
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