La Banca Mondiale sospende i finanziamenti per un progetto turistico in Tanzania a seguito di abusi contro le popolazioni locali

Una decisione lungamente attesa è stata presa dalla Banca Mondiale che, in risposta alle gravi sofferenze inflitte alle comunità locali in seguito al progetto turistico in Tanzania, ha sospeso il finanziamento di tale iniziativa. La pressione costante esercitata dall’Oakland Institute, un gruppo per i diritti umani con sede negli Stati Uniti, ha contribuito a questa sospensione.

Il progetto, dal valore di 150 milioni di dollari, aveva l’obiettivo di migliorare la gestione delle risorse naturali e turistiche in una zona remota del sud della Tanzania. Tuttavia, l’Oakland Institute ha denunciato gravi violazioni dei diritti umani subite dalle comunità indigene a causa di questo progetto, sottolineando la necessità di fermare i finanziamenti.

L’istituzione ha già stanziato 100 milioni di dollari per questo progetto avviato nel 2017, ma la sospensione dei finanziamenti è entrata in vigore il 18 aprile. Questa decisione è stata accolta positivamente dall’Oakland Institute, che ha documentato le violazioni perpetrate contro le popolazioni locali nella regione interessata.

Il governo della Tanzania è stato criticato per le sue azioni finalizzate all’espansione del Parco Nazionale Ruaha, incluso nel progetto, che hanno portato a esecuzioni extragiudiziali e aggressioni sessuali. La Banca Mondiale si è impegnata a verificare il rispetto degli standard ambientali e sociali prima di riprendere i finanziamenti al progetto.

Questa sospensione rivela la necessità di rispettare rigorosi standard ambientali, sociali e dei diritti umani in tutti i progetti di sviluppo. La protezione delle comunità locali e la salvaguardia dei loro diritti devono essere prioritari iniziative per garantire uno sviluppo sostenibile e equo.

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