Le sfide delle tasse e delle barriere illegali nel territorio di Masisi, RDC

Nella regione di Masisi, situata nella provincia del Nord Kivu della Repubblica Democratica del Congo, viaggiatori e commercianti affrontano sfide considerevoli a causa delle tasse esorbitanti e delle barriere illegali imposte dai ribelli e combattenti dell’M23 Wazalendo. Questi gruppi armati approfittano dei momenti di calma per imporre tasse alle persone che attraversano le zone da loro controllate, creando così ostacoli alla libera circolazione dei cittadini e delle merci.

Sulle strade che collegano località come Sake, Matanda, Mushaki, Masisi-Centre, Rutoboko, Kilolirwe, Kitshanga e Mweso, i motociclisti e i passeggeri sono costretti a pagare somme che variano tra 1.000 e 10.000 franchi congolesi, in base al carico trasportato. Questa situazione non solo rende i viaggi costosi per la popolazione locale, ma espone anche i viaggiatori al rischio di violenze e molestie da parte dei gruppi armati.

Le testimonianze dei viaggiatori rivelano pratiche repressive come omicidi, arresti arbitrari, regolamenti di conti e abusi perpetrati dalle forze coinvolte. I mototassisti sono particolarmente colpiti da questi abusi, specialmente quando sospettati di collaborare con gruppi rivali. Tali pratiche violente non solo limitano la libertà di movimento dei residenti, ma minacciano anche la sicurezza e la stabilità della regione.

È cruciale che le autorità competenti adottino misure immediate per porre fine a queste pratiche illegali e garantire la sicurezza delle popolazioni locali. Le violazioni dei diritti umani e gli attacchi alla libertà di movimento non possono essere tollerati in nessuna circostanza. È essenziale intraprendere azioni concrete per assicurare la protezione e il benessere dei cittadini che vivono in queste aree colpite dai conflitti armati.

In conclusione, la situazione delle tasse esorbitanti e delle barriere illegali imposte dai ribelli e dai combattenti armati nella regione di Masisi è allarmante e richiede una risposta urgente da parte delle autorità. La popolazione locale merita di vivere in pace e sicurezza, senza la paura di violenze e abusi. È giunto il momento di porre fine a queste pratiche inaccettabili e garantire il rispetto dei diritti fondamentali di tutti i cittadini congolesi.

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