Negli ultimi anni si è fatto sempre più chiaro che la partecipazione democratica dei cittadini, indipendentemente dalla loro età e status, è un pilastro fondamentale delle moderne democrazie. Tuttavia, è cruciale riconoscere che i bambini non dovrebbero essere esclusi da questo processo. Anche loro hanno il diritto di partecipare, in quanto le decisioni politiche e sociali attuali avranno un impatto diretto sul loro futuro.
In Sud Africa, ad esempio, la legge sancisce che qualsiasi bambino con età, maturità e stadio di sviluppo adeguati ha il diritto di partecipare in modo appropriato a questioni che lo riguardano, con le sue opinioni prese seriamente in considerazione.
Purtroppo, i bambini sono spesso esclusi dai processi democratici, specialmente durante le elezioni. Nonostante i bambini dai 16 anni in su possano registrarsi per votare, spesso manca un’adeguata educazione e sensibilizzazione degli elettori. È fondamentale ricordare che la partecipazione dei bambini è essenziale per una società democratica e inclusiva.
Se censuriamo le voci dei bambini, rischiamo di perdere prospettive uniche e preziose nei dibattiti democratici. Campagne come #MakeIt16 in Nuova Zelanda dimostrano che i bambini hanno la capacità e il desiderio di partecipare attivamente alla vita democratica. È giunto il momento che le autorità riconoscano e incoraggino questo desiderio, garantendo ai bambini una partecipazione effettiva e significativa.
La partecipazione dei bambini alla vita democratica non è solo un diritto, ma anche una necessità per una democrazia autenticamente inclusiva e rappresentativa. È ora che tutti gli attori politici e sociali riconoscano e sostengano il ruolo cruciale dei bambini nella costruzione di una società equa per tutti.