Ecco il contenuto di un articolo sull’incontro del G7 in Italia per condannare gli attacchi dell’M23 nella RDC e promuovere soluzioni diplomatiche:
Alla riunione del G7 in Italia, è emersa la preoccupante situazione nell’est della Repubblica Democratica del Congo (RDC). Il Movimento 23 Marzo (M23) ha ripreso gli attacchi, supportato dalle truppe ruandesi, suscitando ferma condanna da parte dei ministri degli Esteri del G7. Si è sottolineata l’importanza di trovare una soluzione diplomatica negoziata per porre fine al conflitto, con un impegno a collaborare con i paesi della regione dei Grandi Laghi per affrontare le radici della violenza.
Il G7 ha riaffermato il sostegno ai processi di Luanda e Nairobi per una risoluzione pacifica del conflitto, chiedendo un efficace programma di disarmo, smobilitazione e recupero della comunità, con particolare attenzione alla partecipazione di donne e giovani. L’accento è stato posto sulla responsabilità degli attori che violano i diritti umani e il diritto umanitario internazionale.
La situazione umanitaria critica ha portato il G7 a condannare tutti i gruppi armati operanti nella RDC, chiedendo la cessazione immediata delle ostilità e il ritiro dell’M23 dalle zone occupate, in linea con gli accordi di Luanda. Si è inoltre richiesto il ritiro e disarmo di tutti i gruppi armati.
Il Consiglio di Sicurezza dell’ONU terrà una riunione il 24 aprile per discutere della crisi nella RDC. L’invitato speciale di Antonio Guterres presenterà il rapporto semestrale del Segretario generale dell’ONU sulla regione dei Grandi Laghi, evidenziando l’importanza di soluzioni concertate per porre fine alla violenza nella parte orientale della RDC.
Il G7 ha sottolineato l’urgenza di un’azione collettiva per risolvere la crisi nella RDC, chiedendo misure concrete per ripristinare la pace nella regione dei Grandi Laghi. La diplomazia e la cooperazione regionale sono viste come chiavi per soluzioni durature. La comunità internazionale deve rimanere impegnata nel sostenere gli sforzi di stabilizzazione e ripresa della RDC nel rispetto dei diritti umani e della sovranità nazionale.