Respinta la saga di acquisizione di BHP: il duello tra i giganti minerari si intensifica

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Fatshimetrie è stata recentemente teatro di un inaspettato dietrofront quando il colosso australiano BHP ha espresso interesse per le attività di rame di Anglo. Un’offerta di acquisizione da 38,8 miliardi di dollari è stata respinta all’unanimità dal consiglio di amministrazione di Anglo American, affermando che la proposta “sottovaluta significativamente” la società mineraria quotata al JSE.

In una dichiarazione rilasciata venerdì mattina, il consiglio ha anche espresso disaccordo con la struttura della transazione proposta, che richiederebbe la rimozione di tutte le sue partecipazioni in Anglo American Platinum e Kumba Iron Ore. Questo approccio è considerato “altamente poco attraente per gli azionisti angloamericani a causa dell’incertezza e della complessità intrinseche della proposta e dei significativi rischi di esecuzione che ne derivano”.

BHP ha quindi nel mirino gli asset di Anglo nel settore del rame. Allo stato attuale, la proposta di acquisizione mira a limitare l’esposizione di BHP alle attività sudafricane in difficoltà di platino e carbone di Anglo.

Stuart Chambers, presidente del consiglio di amministrazione di Anglo American, ha sottolineato che la società è nella posizione ideale per generare valore significativo dal suo portafoglio di asset di alta qualità, perfettamente in linea con la transizione energetica e altri megatrend della domanda. Il rame, che rappresenta il 30% della produzione totale di Anglo American, ha registrato un forte aumento dei prezzi a causa dei rischi di approvvigionamento.

Il consiglio è fiducioso che gli azionisti angloamericani “potranno beneficiare di quello che prevediamo sarà un significativo apprezzamento di valore quando si materializzeranno tutti gli effetti di queste tendenze”.

Chambers ha definito la proposta di BHP “opportunistica” e ha criticato la struttura proposta come “altamente poco attraente”, generando sostanziale incertezza e rischi di esecuzione sostenuti quasi interamente da Anglo American, dai suoi azionisti e da altri stakeholder.

La decisione di respingere l’offerta di acquisizione sottolinea la fiducia del consiglio nella crescita e nel potenziale di creazione di valore di Anglo American, evidenziando al tempo stesso le differenze tra le due società su come valutare le risorse minerarie. Sarà interessante seguire l’evoluzione di questa saga che continua ad attirare l’attenzione del mondo imprenditoriale e dei mercati.

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